Lo scorso 12 febbraio è stata presentata la nuova Renault RS19, al monoposto del team francese con sede in Inghilterra destinata ad iniziare la scalata della squadra verso i vertici della F1, compito tutt'altro che agevole visti gli sforzi e le capacità degli altri teams ufficiali presenti nel Circus.
Quello che si è visto è solo una anticipazione degli sponsors e della colorazione che vedremo nella prossima stagione. Poco di più. Presentazione con mille sorrisi, ottimismo e traguardi futuri in crescita. Il classico clichè. Che speriamo possa trovare un vero riscontro in tema di prestazioni.
Al secondo anno col motore Honda, con la prima stagione funzionale all'accordo tra il costruttore giapponese e il team capofamiglia (la Red Bull) e quindi mirata soprattutto a “prendere le misure”, siamo alla verifiche. E' chiaro che il motorista, ormai, deve una volta per tutte dimostrare di aver realizzato una power unit competitiva. Questo per le alte, altissime aspettative programmatiche della Red Bull; ma ciò avrà certamente determinanti ripercussioni anche sui risultati della Toro Rosso che, peraltro, sembra aver realizzato una monoposto curata e ben costruita.
Prima monoposto ad esser presentata, colpisce alla primissima vista per la sua accattivante colorazione nero-oro che di certo costituisce un deciso miglioramento estetico rispetto alle anonime colorazioni del passato che, diciamolo, non erano certo un must.
Ma è l'aspetto tecnico ad avere, ovviamente, l'importanza maggiore e il team Haas ha molto lavorato che mantenere uno standard adeguato, in una sfida serrata che non può permettere momenti di distrazione.
Protagonista indiscussa della 24H di Daytona 2019 è stata la pioggia torrenziale (iniziata a cadere verso la 13esima ora) che ha condizionato il regolare svolgimento della gara. La bandiera a scacchi è stata data con circa 15 minuti di anticipo rispetto al normale orario di conclusione della gara e si è corso in fase di bandiera verde per un tempo effettivo di circa 14 ore.
La vittoria assoluta non è sfuggita alla Cadillac #10 (telaio Dallara) del team di Wayne Taylor e pilotata da Fernando Alonso, Kamui Kobayashi, Jordan Taylor e Renger van der Zande. Nando, alla sua seconda partecipazione a Daytona, è stato molto incisivo nei suoi turni di guida, e prima dell’ultima interruzione, ha approfittato di un dritto (alla curva 1) di Nasr per portarsi in testa ed incrementare la leadership.
Il mercato piloti invernale ci ha regalato diverse sorprese:
Citroen, dopo aver licenziato a metà stagione 2018 il capitano Meeke, non rinnova nemmeno con Mads Østberg e Craig Breen. Ritorna però il campione del mondo in carica Sébastien Ogier che sarà affiancato dall’ex Toyota Esapekka Lappi.
Toyota Gazoo Racing, campione del mondo in carica dei costruttori, ai confermati Latvala e Tanak, chiama Kris Meeke.