Protagonista indiscussa della 24H di Daytona 2019 è stata la pioggia torrenziale (iniziata a cadere verso la 13esima ora) che ha condizionato il regolare svolgimento della gara. La bandiera a scacchi è stata data con circa 15 minuti di anticipo rispetto al normale orario di conclusione della gara e si è corso in fase di bandiera verde per un tempo effettivo di circa 14 ore.
La vittoria assoluta non è sfuggita alla Cadillac #10 (telaio Dallara) del team di Wayne Taylor e pilotata da Fernando Alonso, Kamui Kobayashi, Jordan Taylor e Renger van der Zande. Nando, alla sua seconda partecipazione a Daytona, è stato molto incisivo nei suoi turni di guida, e prima dell’ultima interruzione, ha approfittato di un dritto (alla curva 1) di Nasr per portarsi in testa ed incrementare la leadership.
Il mercato piloti invernale ci ha regalato diverse sorprese:
Citroen, dopo aver licenziato a metà stagione 2018 il capitano Meeke, non rinnova nemmeno con Mads Østberg e Craig Breen. Ritorna però il campione del mondo in carica Sébastien Ogier che sarà affiancato dall’ex Toyota Esapekka Lappi.
Toyota Gazoo Racing, campione del mondo in carica dei costruttori, ai confermati Latvala e Tanak, chiama Kris Meeke.
GP del Brasile: La Mercedes si aggiudica anche il Titolo Mondiale Costruttori, dopo aver conquistato, in Messico, quello Piloti con Hamilton.
Questa è la fredda, asettica, gelida sentenza di questa stagione di Formula 1. Sentenza che non si discosta di una virgola da quanto abbiamo visto in questi anni di motorizzazione ibrida.
GP del Messico 2018: Lewis Hamilton conquista matematicamente il Mondiale Piloti di F1 2018. Il suo quinto Mondiale.
In realtà "chiude una pratica" che ormai era solo una semplice formalità; il suo vantaggio in termini di punti sul suo rivale, Sebastian Vettel, era tale per cui all'inglese sarebbe bastata una manciata di punti. E così è stato.
Bentornato!
Bentornato alla vittoria Kimi!
Il mondo del motorsport non può che complimentarsi col pilota finlandese dopo la splendida vittoria conquistata ad Austin.
Debacle! Non si può non pensare a questo, dopo il Gran Premio del Giappone 2018.
Suzuka è inappellabile sotto questo punto di vista. Più che la vittoria di Lewis Hamilton (la quarta consecutiva, la sesta in sette gare) è quello che ha ottenuto Sebastian Vettel (solo il sesto posto) a dare il suo verdetto. Inappellabile, come detto.