Due giganti hanno occupato il podio del Gran Premio d'Ungheria 2019.
Lewis Hamilton vince (anche) in terra magiara e continua la sua trionfale marcia verso il titolo che sembra non avere contendenti già da un po' di tempo.
Max Verstappen per poco riesce nell'impresa di vincere la sua terza gara stagionale dopo aver siglato una splendida Pole e quasi fino all'ultimo ha creduto di potercela fare.
Due giganti abbiamo scritto.
Il terzo gradino del podio è apparso basso, molto più basso degli altri due.
Ancora Verstappen. E due.
Nell'anno che, fino ad una manciata di settimane orsono, poteva rappresentare un granitico monopolio Mercedes, siamo invece già a due non-vittorie.
Due non-vittorie che rompono le “uova nel paniere” ad un team che puntava a battere iperbolici records. Ed entrambe ad opera del pilota olandese. Forse non è un caso, forse si.
In ogni caso il Gran Premio di Germania 2019 è stato davvero un bello spettacolo. Protagonista la pioggia e una via di fuga stile “Trappola mortale” che di vittime ne ha fatte parecchie.
E nelle mutevoli condizioni della pista è successo di tutto. Errori tattici, genialate strategiche, colpi di fortuna e disdette colossali.
Pista da bulldog, Silverstone.
E' cambiato il layout del tracciato, ma la pista nella terra d'Albione rimane sempre un posto dove i piloti riescono ad esprimere la belva che c'è in loro.
E anche quest'anno lo spettacolo, quello bello, quello mordace, quello assatanato, non è mancato.
Gran bella gara, gran bella pista, gran bell'... Hamilton. Belva tra le belve.
Tante belve...
Bentornata Honda!
Il costruttore motorista giapponese torna alla vittoria in F1 dopo anni di sofferenze e guai che avevano offuscato i ricordi dei loro tantissimi successi degli anni ottanta e novanta.
Un ritorno gradito, indubbiamente, ma che sembra essere passato in secondo piano di fronte alla diatriba Verstappen-Leclerc relativamente al sorpasso decisivo dell'olandese della Red Bull sul pilota ferrarista.
La Formula 1 che non vogliamo. Parte seconda.
Intendiamoci, la vittoria di Lewis Hamilton al Paul Ricard è a dir poco meritata, legittima, schiacciante e sacrosanta senza ombra di dubbio.
L'inglese probabilmente, almeno per quello che s'è visto, vincerà il titolo piloti e la Mercedes quello Costruttori.
Difatti, a stretto giro di logica non dobbiamo, non stiamo a parlare di questo.
Parliamo della noia.
Il 16. Rally Italia Sardegna 2019 ha Alghero come quartiere generale e sono 4 i giorni di gara. Il giovedì prevede la solita prova spettacolo di Ittiri; venerdì abbastanza pieno con 124,20 km di prove speciali. La giornata più ricca di tratti cronometrati è sabato con 142,42 km. Domenica si conclude con gli ultimi 41,90 km. In coda alla gara WRC (ovviamente con kilometraggi differenti), troviamo anche due campionati Italiani: i piloti del C.I.R. (Campionato Italiano Rally) e quelli del C.I.R.T. (Campionato Italiano Rally Terra). Sarà una bella occasione per avere un pò di confronto tra i tempi dei ragazzi che corrono nel WRC2 ed i nostri piloti. Gli sterrati Sardi non avranno le medie più alte del mondiale, ma presentano salite e discese molto accentuate, un sottile strato di ghiaia da "spazzare" via e fondamentale sarà la scelta della mescola giusta per poter arrivare in fondo con gomme funzionanti.