Dulcis in fundo, si può dire?
Presentata oggi la Ferrari SF90, ultima a mostrarsi (la Sauber Alfa sarà presentata il prossimo 18 febbraio, ma già abbiamo potuto vederla).
Inutile dire che le ambizioni non possono che essere alte, altissime ed è facile pensare che la competizione con Mercedes (e Red Bull?) sarà serratissima.
Non ancora presentata ufficialmente ma vista già girare in pista, la C38 ha destato stupore per alcuni particolari davvero inediti. Che poi sia Sauber, Sauber Alfa Romeo o Alfa Romeo Racing poco importa. La gran bella stagione 2018 potrebbe ripetersi, e pure in meglio, anche quest'anno grazie al continuo sostegno della Ferrari e del gruppo FCA sia dal punto di vista del marketing, sia da quello più strettamente tecnico e gestionale.
Il 2018 è stato un anno disastroso e deludente sotto ogni aspetto. Se l'aver lasciato la power unit Honda permetteva di ben sperare, alla resa dei conti la squadra ha palesato problematiche importanti non imputabili al costruttore giapponese.
Cambio nome in corsa durante il 2018, la squadra ha saputo dimostrare ancora una volta di essere la migliore dopo quelle ufficiali.
E le ambizioni di quest'anno non possono che essere le stesse, anche se pian piano l'asticella continua ad alzarsi. La nuova RP19 resta fedele al marchio di fabbrica e non manca certo il classico ottimismo delle inaugurazioni, ma la monoposto sembra ancora in ritardo sul ruolino di marcia e lo svolgimento dei sui primi test in pista.
Anche quest'anno il team austriaco non si smentisce. Come sua tradizione presenta una monoposto che sorprende per la ricercatezza di alcuni particolari e la cura aerodinamica con forme e volumi ridottissimi; la classica creatura di Adrian Newey.
La Regina è arrivata e ovviamente fa paura. Sulla fiducia.
Nessun stravolgimento apparente, almeno ad una veloce occhiata. Ma il team ha già raccontato che la nuova monoposto è frutto di un intenso lavoro di rifacimento totale e miglioramento in tutte le aree di lavoro, proprio ad avvisare che continueranno a puntare alla vittoria finale senza voler concedere nulla ai rivali.