All'età di 73 anni ci lascia Chris Amon, uno dei più significativi piloti degli anni sessanta-settanta.
Veloce, considerato dai migliori piloti di F1 come uno dei più difficili da battere, è stato il protagonista di un'epoca splendida per il motorsport mondiale. Vincitore della 24 Ore di Le Mans in coppia con Bruce Mclaren su Ford GT40 MkII, della 24 Ore di Daytona del 1966 (quella famosissima per la spettacolare parata Ferrari) e della 1000 Km di Monza dello stesso anno con Lorenzo Bandini su Ferrari 330 P4.
Dopo il successo in Ungheria, Lewis Hamilton vince anche il Gran Premio di Germania e allunga nella classifica del mondiale sul suo compagno di squadra Rosberg, giunto solamente quarto. Ad Hockenheim il podio è infatti appannaggio, oltre che del pilota inglese, dei due alfieri della Red Bull, Ricciardo (particolarmente felice come si vede anche nella foto) e Verstappen nell'ordine, grazie ad una monoposto davvero a suo agio nel tracciato tedesco.
Varie le decisioni dello Strategy Group (l'organo composto da delegati FIA, FOM e delle sei principali scuderie della F1) prese alla vigilia del Gp di Germania e che con ogni probabilità verranno ratificate dal Consiglio Mondiale.
Doppietta Mercedes in Ungheria con Lewis Hamilton che vince davanti a Nico Rosberg scavalcandolo nella classifica mondiale.
I due del team anglo-tedesco fanno il vuoto, dimostrando ancora una volta, e in un tracciato lento e sinuoso come quello magiaro, che la Mercedes dispone di una monoposto decisamente superiore a tutta la concorrenza in ogni condizione di gara.
Nico Rosberg conquista la pole position al Gran Premio di Ungheria dopo aver siglato il tempo migliore negli ultimi momenti della terza sessione. Il tedesco, nonostante la presenza delle bandiere gialle per il testacoda di Fernando Alonso (che tuttavia nel frattempo era appena ripartito), riesce a spuntarla, mentre tutti gli altri contendenti avevano rallentato in quel tratto di pista.
Dopo la vittoria austriaca Lewis Hamilton conquista anche il Gran Premio di Gran Bretagna e si fa sotto a Rosberg nella classifica mondiale, riducendo il suo distacco ad un solo punto. Partito dalla pole, in un avvio di gara che ha visto le monoposto sfilare in regime di Safety Car, l'inglese conduce senza grossi intoppi fino alla bandiera a scacchi, lasciando il comando solo in occasione del pit stop ad un brillantissimo Max Verstappen.