
Negli ultimi giorni si è fatto strada un nome, quello della Formtech Composites. Si tratta di un’azienda dell’Oxfordshire gestita da Mark Preston, ex direttore tecnico della Super Aguri, di cui ha acquisito, insieme a un gruppo di investitori tedeschi, i rimasugli tecnici. La Formtech è attualmente fornitrice di materiali compositi a diversi team, tra cui Renault, Lotus e Toro Rosso, ma ha anche costruito un telaio di F1 sulla base dei regolamenti attuali modificando la Super Aguri del 2006.
“La Formtech si adatterebbe perfettamente alla Hispania per fornire le risorse necessarie,” conferma Preston. “Se siamo riusciti a creare dal nulla la Super Aguri in appena 100 giorni, allora quasi tutto è possibile. Saremmo in grado di progettare e costruire rapidamente soluzioni per la prototipazione e la produzione in loco.” L’ingegnere australiano utilizza appropriatamente la parola “saremmo”, perchè per ora la HRT smentisce di aver avuto contatti con la Formtech. “Stiamo costruendo la vettura in Inghilterra e Germania,” ribadisce il proprietario Jose Ramon Carabante a “El Mundo”. “Ci saremo, non solo in Bahrein ma anche nei test di Valencia.”
Eppure, se le possibilità di realizzare una nuova monoposto dovessero fallire, la Hispania si troverebbe a doversi presentare ai nastri di partenza della prossima stagione di nuovo con la deludente F110. E, con la reintroduzione della regola che impone alle squadre di restare sotto al 107% del tempo della pole per qualificarsi, lo spettro di non vedere nessuna HRT sulla griglia di partenza si farebbe sempre più concreto. Il grosso problema della squadra spagnola restano i soldi, che lo stesso Carabante non è stato in grado di garantire.
Per questo c’è anche chi parla di una possibile cessione della squadra. “Il team non è in vendita nè mai lo è stato,” sbotta Carabante ad “AS”. Ma poi ritratta: “Non nego che se qualcuno volesse comprare il 10, 15 o 25% saremmo felici di accoglierlo, ovviamente. Siamo in trattativa con grandi aziende spagnole, ma le trattative sono lente e la F1 è molto veloce. Non posso fare nomi, ma sappiamo tutti quali sono le grande aziende spagnole.” Forse, addirittura la Telefonica, che potrebbe presto essere annunciata come sponsor.
“Stiamo lavorando per avere un pacchetto migliore dell’anno scorso,” commenta Kolles. “Dal mio punto di vista, la stagione non è stata buona quanto avremmo voluto in termini di prestazioni e questo deve migliorare. Ovviamente è dipeso da molti fattori, ma stiamo lavorando per raggiungere i nostri obiettivi.” Ma, gratta gratta, secondo il team principal il fattore è in realtà uno solo: “Se non siamo arrivati decimi è solo perchè team come Lotus o Virgin avevano piloti più esperti in questa stagione.”
Dunque, tutta colpa di Chandhok, Klien, Yamamoto. E ovviamente di Bruno Senna. Parole che sembrano mettere una pietra tombale sulle possibilità di rinnovo del contratto del nipote di Ayrton, per cui è sfumata anche l’opportunità di approdare in Lotus. “Non c’è nulla di definito,” conferma oggi. “Sono ancora in trattativa, ma non è facile trovare un sedile libero.”
Se alla Hispania interessa l’esperienza, tra i candidati ce n’è uno che ne può offrire a volontà: Pedro de la Rosa. L’ex pilota della Sauber e, fino a fine anno, collaudatore della Pirelli è stato in trattativa con il team, che però ora sembra aver rivolto la propria attenzione ai piloti paganti. “Ero molto interessato a loro perchè credevo davvero nel loro progetto sportivo ambizioso,” spiega ad “AS” il 39enne pilota. “Ma sono passate diverse settimane e non ho sentito nulla di più, perciò comprendo che non hanno ancora definito il progetto. A loro servono sponsor e io non ne ho.”