bmw_29Nella Formula 1 quanto conta il talento e quanto si può ottenere lavorando sodo?
Per me talento significa istinto, capacità di capire la macchina, saper lavorare divertendosi e – non da ultimo – essere «veloci». Sono cose che non si possono imparare, ragion per cui il talento è il fattore principale. Ma ciò non vuol dire che bisogna anche lavorare sodo per migliorare. Il rilevamento dati è molto complesso e fornisce molte indicazioni: saperle leggere correttamente e trarre le conclusioni giuste richiede molto tempo e molta concentrazione. (continua...)

La cosa piú importante che hai imparato nel 2008?
Che è importante rimanere lucidi in ogni circostanza.

Cosa Ti aspetti dalla reintroduzione delle gomme slick?
Negli scorsi anni ho sempre detto che il primo cambiamento che desideravo erano le gomme slick. Una vettura di Formula 1 deve avere le slick e basta. La guida è piú bella, e a me non è mai andato giù che si scendesse a compromessi proprio sull’unica «interfaccia» attraverso la quale si scaricano a terra la potenza e si esprime il potenziale di una vettura di Formula 1. Penso che le slick si addicano di piú al mio stile di guida. Ma le monoposto di F1, almeno con le attuali modifiche e gli attuali pneumatici, sono estremamente complesse. Ragion per cui potrò dire qualcosa di piú solo quando disporremo di una maggiore esperienza con la F1.09 e di un raffronto con la concorrenza.

Il Tuo potenziale e quello del Team per il 2009?
È stato impressionante vedere come nel triennio 2006-2008 siamo riusciti a centrare i nostri obiettivi. Normalmente, quindi, direi che sicuramente ci riusciremo anche nel 2009, se vogliamo lottare per il titolo. Ma nella prossima stagione a causa del Regolamento cambieranno tante di quelle cose che le carte potrebbero venir rimescolate. In ogni caso spero che riusciremo a posizionarci bene.

Sei un appassionato di arte: la Tua opera preferita?
Sì – un quadro dell’artista canadese Zilon. Si intitola Demons e già da qualche anno è appesa alla parete della nostra sala da pranzo. Al primo sguardo si vedono solo delle linee colorate e dense macchie di colore: tutto un po’ caotico. Poi si scoprono i visi dei demoni. Prima uno al centro, poi sempre di piú, sono ovunque. È un quadro che emoziona. L’ho acquistato a Montréal. Le gallerie d’arte di quella città mi piacciono molto. Questa è una delle ragioni per cui spero di ritornarci presto!

Il Tuo parco macchine cresce. Che automobili possiedi?
Ho una BMW M3, con la quale mi diverto molto, e una X5 per viaggiare con i bambini e con il cane. La X5 non solo offre una buona abitabilità, ma è anche ideale per le montagne spesso innevate da noi in Svizzera. Patricia guida anche una MINI Cooper S. Come vetture d’epoca ho un Maggiolino cabrio del 1967: un’automobile alla quale sono molto affezionato, perché la guidava e la guida tuttora mia madre. Per me è la cabriolet piú bella del mondo – per il sound e ovviamente per i ricordi. Come design mi affascina anche la Ford Mustang: ho una fastback del 1965. E in garage c’è anche una Fiat 500 del 1966.

Neanche un’automobile sportiva?
Certo. Ma se dico di avere una Ferrari, una Porsche o una Lotus, si potrebbe pensare che mi dia delle arie. Non è il mio modo.

Sai cos’è la paura?
Sulla macchina da corsa non provo quasi mai paura. A meno che andando in testacoda o intuendo l’incidente tu non senta che l’impatto è inevitabile. Naturalmente in quel momento si prova paura. Per il resto alla paura associo il fatto che da bambino tutti dicevano che io non ho paura. Quando si trattava di arrampicarsi da qualche parte o di combinare qualcosa, ero sempre tra in prima fila…

www.f1-live.com