bmw_28Parlando della guida, nella Formula 1 nel 2009 cosa cambierà rispetto al 2008?
La downforce verrà ridotta del 40-50 per cento, ragion per cui su una vettura di Formula 1 la meccanica avrà un influsso molto maggiore dell’aerdinamica. Nondimeno, l’aerodinamica continuerà ad avere un ruolo molto importante. Mi aspetto differenze molto sensibili tra le diverse vetture, soprattutto all’inizio della stagione. Il ritorno delle gomme slick è una delle modifiche migliori degli ultimi anni nella Formula 1. Penso che tutti i piloti preferiscano le gomme slick a quelle scanalate e siano soddisfatti della decisione. L’introduzione della tecnica KERS rappresenta a sua volta un grande cambiamento. Ma al momento è ancora difficile dire quanto influirà sulla guida. (continua...)

Quali caratteristiche e quali doti deve possedere un buon pilota di F1?
Anzitutto la performance: devi essere «veloce». Poi bisogna essere capaci di leggere e interpretare gli aspetti tecnici di questo sport per fornire un buon feedback agli ingegneri. Inoltre contano molto l’esperienza di un pilota e il suo modo di lavorare con il team. Ma se dovessi scegliere una solo fattore, direi senz’altro: la performance.

Fuori della Formula 1 Ti piace giocare a poker, a biliardo e al bowling. Sono attività che si sposano bene con la F1?
No, tutt’altro, con la Formula 1 non vanno assolutamente d’accordo – e questa è la ragione per cui mi piacciono. Nel mio lavoro passo molto tempo in mezzo ad attività frenetiche, velocità e rumore. Il poker e il bowling fanno per così dire da contraltare: sono calmi e non richiedono un grande impegno dal punto di vista fisico. Soprattutto giocando a bowling posso «staccare» e rilassarmi. Durante la pausa invernale ho anche partecipato a qualche torneo. Alcuni dei miei amici in Europa giocano ad alto livello: mi diverto molto a giocare con loro.

Tre aggettivi per descriverti.
Determinato, un po’ comodo, distaccato.

Il Tuo successo piú grande a tutt’oggi?
La conquista del titolo italiano kart nel 1998.

Come reagisci alle avversità?
Perdere fa parte del gioco… e della vita. Bisogna saper apprezzare gli aspetti positivi del successo, ma allo stesso modo i lati positivi della sconfitta. Le avversità possono forgiarti e renderti piú forte. In realtà la sconfitta è piú utile della vittoria. Gli anni nei quali ho imparato piú cose sono quelli nei quali non sono riuscito a centrare i miei obiettivi. Sono state fasi che mi hanno fatto crescere. Ovviamente so godermi anche i momenti o i periodi in cui tutto fila liscio. Ma la vita cambia continuamente, prima o poi bisogna saper far fronte alle difficoltà. Ed è importante superare queste difficoltà con l’approccio giusto e trarne i dovuti insegnamenti.

Che valore ha per Te la famiglia?
Per me la famiglia è importantissima. In tutta la carriera, ma anche al di fuori delle corse la famiglia mi ha appoggiato e aiutato: è uno degli elementi piú importanti della mia vita, se non il piú importante.

Che cosa significa la patria?
Molte persone che mi conoscono oggi tendono a considerarmi mezzo italiano, perché ho passato molti anni della mia vita in Italia. Per questa ragione capisco la mentalità italiana e amo l’Italia. Però sono al cento per cento polacco. La mia città natale è Cracovia e lì mi sento a casa mia -sempre. Purtroppo negli ultimi tempi non ho avuto spesso modo di trattenermi a lungo in Polonia: gli impegni non me lo consentivano.

Quando è soddisfatto Robert Kubica?
Mai.

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