Jaime, sei reduce da uno sfortunato ritiro nell’ultima gara, ma anche da un weekend in cui per la prima volta la Toro Rosso ha portato due monoposto nella Q3. A che punto siete con lo sviluppo di questa innovativa vettura con il doppio fondo? “Penso che il team abbia svolto un ottimo lavoro durante l’inverno, perchè non è facile per un team piccolo e con poca esperienza come noi fare quello che è stato fatto. Quindi, bisogna fare i complimenti alla squadra, a tutti gli ingegneri, a Giorgio (Ascanelli, direttore tecnico, ndr), a Franz (Tost, team principal, ndr), a tutti quelli che hanno spinto per avere una macchina così competitiva. Da quello che abbiamo fatto vedere nelle ultime gare, siamo in grado di qualificarci nelle prime 12-13 posizioni. Siamo riusciti ad entrare nella Q3, che secondo me rappresenta ancora il nostro limite, anche grazie alla fortuna di una bandiera rossa. Ma, comunque, eravamo lì.” (continua...)
Come valuti i margini di miglioramento per le prossime gare? “Penso che entrambi noi piloti dobbiamo imparare a risparmiare un po’ di più le gomme. E anche tutto il team deve capire come ridurne il degrado per poterle gestire meglio, soprattutto la domenica. E’ tutto lì. Penso che il margine di miglioramento e di sviluppo della macchina sarà maggiore quest’anno rispetto all’anno scorso e quindi sono abbastanza fiducioso di quello che possiamo fare nel futuro.”
A proposito di gomme: questo è stato sicuramente il principale cambiamento del 2011. Quanto avete già capito delle nuove Pirelli? “Bisogna ancora capire quello che è cambiato dall’anno scorso, perchè si fa veramente fatica. Le gomme sono molto diverse e ancora non siamo al 100%, come penso tutte le altre squadre. Comunque, bisogna essere bravi a capirlo prima degli altri e vedere come ridurre il degrado degli pneumatici posteriori, per poter andare più forte. Prendo l’esempio della Sauber, che sembra una macchina al nostro livello in qualifica, ma alla domenica, in gara, ottengono dei tempi con le gomme vecchie che ci lasciano sbalorditi.”
Oltretutto abbiamo visto che le qualifiche, quest’anno, stanno diventando molto meno cruciali. “Esatto. E loro riescono a fare una sola sosta ai box, mentre noi dobbiamo farne tre. E’ tutto lì: la gara, la gara, la gara!”
E l’ala posteriore mobile e il KERS? “Penso che siamo a un buon livello su questi due aspetti, soprattutto perchè abbiamo fatto dei test al simulatore e nelle prime tre gare l’abbiamo capito bene. Non lo vedo come un grosso problema dal punto di vista delle prestazioni, perchè è uguale per tutti. Ovviamente, l’unico limite è che tutto questo ti tiene più occupato dal punto di vista della guida e ti fa togliere le mani dal volante.”
Intanto si è accesa un’altra gara: quella per il secondo sedile della Red Bull nel 2012. Ci sei tu, c’è Ricciardo e ultimamente si sono fatti avanti anche da altri team, per esempio Hamilton. Cosa ne pensi? “Io ho solo sentito delle voci. Il mio lavoro adesso è qui, nella Toro Rosso, e da nessun’altra parte.”
Però, dimmi la verità, ci pensi ogni tanto? “No, assolutamente. Penso a fare del mio meglio con i mezzi che ho, la macchina che ho, e basta. Del resto ne parleremo domani.”