renault_252La Formula 1 non è solo un sogno per uomini. C’è anche un lato femminile nelle corse, donne che amano il rischio tanto quanto i loro colleghi maschi, forse in modo più glamour. È il caso della spagnola Maria de Villota, nuovo nome nel panorama iridato, prossima a essere terzo pilota del futuro team Lotus dopo aver provato lo scorso agosto la Renault R29 in un test al Paul Ricard. (continua...)

La 31enne dovrebbe sottoscrivere un accordo tra fine e inizio anno, precisando che il suo ruolo sarà strettamente legato alle prime prove libere del venerdì, aggiungendo però di volersi concentrare sul 2013, in cui auspica di “essere sulla griglia di partenza”. “Abbiamo tutti i pezzi, tutto ciò che resta da fare è farli stare insieme in un giorno per alcuni semplici aspetti della trattativa,” ha indicato la de Villota come riferito da “Europa Press”. Poi ha anche aggiunto: “Ci sono molte donne che possono guidare bene e quindi è importante cercare di aprire loro la strada per vedere che non è qualcosa di così insolito”.

In passato, infatti, ci sono stati diversi esempi come l’antesignana Maria Teresa de Filippis, primo pilota in gonnella ad affacciarsi al mondo dell’agonismo. Napoletana, nata nel 1926, la de Filippis esordì nel Gran Premio del Belgio del 1958 a bordo di una Maserati e partecipò anche ad altre tre gare sui tracciati di Monaco, Portogallo e Italia. Nella gara di esordio ottenne anche il suo migliore risultato, un decimo posto a due tornate dal vincitore Tony Brooks. Un altro noto esempio è stata Maria Grazia Lombardi, detta “Lella”, la donna che ha corso più gare in Formula 1 (12) e anche l’unica a ottenere un mezzo punto iridato nel drammatico GP di Spagna del 1975 sul Circuito del Montjuich, dove un terribile schianto sulla folla della vettura condotta da Rolf Stommelen (fu causato dalla perdita dell’alettone) costò la vita a cinque persone.

La Lombardi si trovò in sesta posizione quando fu sospesa la corsa. È scomparsa a Milano il 3 marzo del 1992. Un’altra italiana, l’ultima donna fino ad ora ad aver partecipato a un Mondiale, è stata poi Giovanna Amati. La sua carriera nel team Brabham però è stata molto breve, e non ebbe mai la fortuna di prendere parte a una gara, dato che non riuscì a qualificarsi in Sudafrica, Messico e Brasile, le uniche gare dove prese parte alle qualificazioni. Ma ci sono anche altri esempi come la sudafricana Desiree Wilson, abile nelle categorie Sport prototipi, dove si fece notare grazie a un brillante settimo posto alla 24 Ore di Le Mans nel 1980, ma anche vincitrice di una gara (non iridata) tra monoposto a Brands Hatch nello stesso anno.

Ora tocca alla de Villota raccogliere e portare avanti questa eredità e quella di suo padre Emilio, ex pilota di Formula 1 a cavallo tra gli anni ’70 e ’80, e magari essere la seconda donna ad andare a punti nella storia del Mondiale.

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