honda_14Quali sono le difficoltà tecniche del Shanghai International Circuit? Ross Brawn, Jenson Button e Rubens Barrichello ce le spiegano nel dettaglio.(continua...)


Il Shanghai International Circuit fu disegnato nel 2002 da Hermann Tilke, l’architetto della Formula Uno, e venne costruito l’anno successivo su un terreno paludoso inutilizzato. L’impianto è un gioiello della tecnica, come dimostrano i 40.000 pilastri di pietra disposti nel terreno per il sostegno delle fondamenta prima che iniziassero i veri e propri lavori di costruzione. La pista ha la forma dell’ideogramma cinese ‘shang’, che significa ‘alto’ o ‘al di sopra’, e vanta eccellenti strutture del paddock e dei box.

Come per il tracciato giapponese del Fuji Speedway, l’assetto da adottare è un compromesso fra i requisiti di grip nelle curve lente e di velocità in rettilineo. Le cinque curve da seconda marcia richiederebbero un alto carico aerodinamico, ma poiché occorre raggiungere una velocità massima elevata nel secondo rettilineo, i team sono costretti a ridurre l’incidenza alare per ottenere una minore resistenza aerodinamica. Il tracciato cinese presenta tuttavia un numero maggiore di curve veloci rispetto al Fuji, quindi per staccare un buon tempo sul giro è fondamentale avere un bilanciamento neutro.

Le curve importanti sono quelle lente, in quanto è nella loro percorrenza che le monoposto impiegano la maggior parte del tempo. Per ottenere un buon crono, i piloti devono tuttavia fidarsi del comportamento delle loro monoposto nella lunga e tortuosa curva 1 e nella chicane da sesta marcia delle curve 7 e 8.

Rubens Barrichello, vincitore del primo Gran premio di Cina nel 2004, ha così commentato: "Shanghai è un impianto fantastico e avere vinto il primo GP disputatovi significa che quella pista occupa un posto speciale nei miei ricordi. Il tracciato è molto bello, con una combinazione di lunghi rettilinei e di curve a diversa velocità di percorrenza che lo rende molto tecnico. La peculiarità di questo circuito è la lunghezza di alcune curve, in particolare la 1 e la 13."

"Il tracciato del Shanghai International Circuit mi piace perché è impegnativo e tecnico, ma anche divertente," conferma Jenson Button, giunto secondo alle spalle di Rubens nel GP di Cina inaugurale e da allora sempre andato a punti in questo appuntamento. "Vi sono molti tratti ad alta velocità e questa è una caratteristica che mi piace molto, poi la pista è molto diversa dalle altre del mondiale ed è resa particolarmente emozionante da alcuni punti favorevoli ai sorpassi, come l’ingresso alla Curva 1 e l’ingresso sopraelevato al secondo rettilineo."

"Le configurazioni dell’assetto e del carico aerodinamico richiesti dalla RA108 sul Shanghai International Circuit sono simili a quelle adottate sul Fuji Speedway," afferma il Team Principal Ross Brawn, "con un po’ più di deportanza. La pista di Shanghai presenta alcune curve insolitamente lunghe e quindi utilizzeremo la nuova specifica delle mescole Bridgestone media e dura, dalla maggior durata e più resistenti all’usura."

In alcune edizioni del GP, la pioggia ha influito sull’andamento della gara e quindi il meteo va tenuto in grande considerazione da parte dei tecnici, come Ross stesso conferma: "Le previsioni meteorologiche per la settimana del GP sono incerte, con rischio elevato di piovaschi nel weekend, eventualità dalla quale potrebbero scaturire sorprese in pista e un weekend emozionante."

Caratteristiche tecniche del Shanghai International Circuit
Al regime massimo: 55%
Usura dei freni: media
Livello di carico aerodinamico: medio / alto - 7/10
Mescole: media / dura
Usura degli pneumatici: media
Velocità media: 203 km/h

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