Si entra quindi in un lungo curvone a destra, che si percorre facilmente con traiettoria filante anche sul bagnato, poi si arriva alla staccata della curva destrorsa 4. L’area di frenata è molto irregolare e per questo un po’ insidiosa, dopodiché si entra in un tratto molto bello del circuito.
Si affrontano le curve 5 e 6 in quinta marcia a 230 km orari e l’ingresso alla curva 5 è pressoché filante, quindi occorre premere l’acceleratore con decisione e fare in modo di ritardare al massimo il punto di corda. Segue poi un immediato cambio di direzione, dove di producono forze di accelerazione laterale di circa 4,5 g. Alla curva 6, potrebbe anche rivelarsi necessario agire leggermente sui freni per stabilizzare la macchina, in quanto l’asfalto è incredibilmente irregolare e il retrotreno diventa molto scarico. Non bisogna dimenticare che si è ancora a 220-230 km orari, senza grandi vie di fuga, e personalmente questa parte del tracciato mi piace molto!
Si affrontano quindi due curve a destra in successione, che è facile sbagliare se si percorrono a velocità eccessiva e che portano a un tornantino. In questo punto lento della pista, si inserisce la prima o la seconda e poi è importantissimo uscire bene per potere incidere sul tempo finale.
Si entra quindi in un’altra sezione filante del tracciato, che conduce alla penultima curva, un punto molto impegnativo perché si affronta a velocità sostenuta e il retrotreno si scarica moltissimo. In fase di curva, si deve scalare alla seconda marcia e per l’intera percorrenza la macchina si trova in sovrasterzo. Lì, è molto facile eccedere. L’ultima curva è un altro tornantino, che si affronta dopo un’altra staccata molto ritardata, con passaggio dai 300 km orari alla seconda marcia.
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