Il clima è generalmente molto caldo e umido in Malaysia, quindi la gara mette a dura prova i freni, il motore e anche i piloti. Il tracciato si rivela anch’esso molto impegnativo, quindi è un weekend davvero difficile sotto ogni aspetto per i team. (continua...) Ora, percorriamo un giro di pista insieme: si arriva alla prima curva in settima, a circa 310 km orari. L’asfalto offre molto grip, quindi si può staccare molto tardi prima di inserirsi in curva in terza. In questo punto, il retrotreno resta un po’ scarico. Si affronta quindi la curva 2 a sinistra, la più lenta dell’intero circuito. La si percorre in prima o seconda marcia, in base alla propria rapportatura, e presenta un cambiamento di camber nella parte centrale, per cui è piuttosto difficile trovare il giusto assetto differenziale per questo tratto di pista.

Si entra quindi in un lungo curvone a destra, che si percorre facilmente con traiettoria filante anche sul bagnato, poi si arriva alla staccata della curva destrorsa 4. L’area di frenata è molto irregolare e per questo un po’ insidiosa, dopodiché si entra in un tratto molto bello del circuito.

Si affrontano le curve 5 e 6 in quinta marcia a 230 km orari e l’ingresso alla curva 5 è pressoché filante, quindi occorre premere l’acceleratore con decisione e fare in modo di ritardare al massimo il punto di corda. Segue poi un immediato cambio di direzione, dove di producono forze di accelerazione laterale di circa 4,5 g. Alla curva 6, potrebbe anche rivelarsi necessario agire leggermente sui freni per stabilizzare la macchina, in quanto l’asfalto è incredibilmente irregolare e il retrotreno diventa molto scarico. Non bisogna dimenticare che si è ancora a 220-230 km orari, senza grandi vie di fuga, e personalmente questa parte del tracciato mi piace molto!

Si affrontano quindi due curve a destra in successione, che è facile sbagliare se si percorrono a velocità eccessiva e che portano a un tornantino. In questo punto lento della pista, si inserisce la prima o la seconda e poi è importantissimo uscire bene per potere incidere sul tempo finale.

Si entra quindi in un’altra sezione filante del tracciato, che conduce alla penultima curva, un punto molto impegnativo perché si affronta a velocità sostenuta e il retrotreno si scarica moltissimo. In fase di curva, si deve scalare alla seconda marcia e per l’intera percorrenza la macchina si trova in sovrasterzo. Lì, è molto facile eccedere. L’ultima curva è un altro tornantino, che si affronta dopo un’altra staccata molto ritardata, con passaggio dai 300 km orari alla seconda marcia.
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