mclaren_251La stagione in casa McLaren era partita nel migliore dei modi, con una solida vittoria di Jenson Button, alla prima stagionale in Australia. (continua...)

 

Ci si poteva aspettare allora un’annata di grande successo, fatta di costanza nei risultati e concrete prestazioni, ma la realtà dei fatti ha presto evidenziato una situazione decisamente problematica nel team di Woking. Dopo le prime gare stagionali, infatti, gli avversari diretti, come Ferrari, Red Bull e Lotus, hanno portato costantemente aggiornamenti non molto vistosi, ma decisamente redditizi in termini di prestazioni, che hanno alzato e di molto, l’asticella delle performance in pista.

Canada a parte, invece, le prestazioni McLaren sono apparse sempre più opache, nonostante una lunga gamma di aggiornamenti portati per i weekend, come un muso più schiacciato, scarichi modificati, installazione di nuove appendici, che però non hanno portato ai risultati sperati. Uomo immagine della crisi è certamente Jenson Button, campione del mondo 2009, che semplicemente non riesce più a trovare il feeling tra la vettura e le gomme, con solo flebili segnali di miglioramento, davvero poco incoraggianti.

Ma c’è un dato in controtendenza con la flessione della squadra inglese: infatti, dati alla mano, la McLaren risulta la squadra più veloce nei pit stop da un paio di gare a questa parte. Una situazione completamente opposta a quella di inizio stagione, dove i cambi gomme erano, spesso e volentieri, molto problematici, e portavano a perdere quanto di buono dimostrato sulla pista.

Ricordiamo a tal proposito gli svariati incidenti nel fissaggio delle gomme posteriori, con un conseguente ricambio degli uomini addetti voluto dal neo-direttore sportivo Sam Michael. I risultati sono arrivati di conseguenza: il team ha segnato i due più veloci pit stop della giornata a Silverstone, con 2.6 secondi e 2.9 secondi rispettivamente, con un’impressionante media sui quattro stop inferiore ai 3 secondi. Prestazione di rilievo anche a Valencia, con il cambio più veloce della gara, in 2.6 secondi.

Considerando inoltre che il meccanico addetto al fissaggio dello pneumatico posteriore era reduce da un infortunio, ed ha raggiunto il team solo per il sabato, ecco che il dato assume una rinnovata importanza. A seguire la McLaren in termini di velocità ai box troviamo la Ferrari, Red Bull e Mercedes, ma con minore costanza nei tempi.

Rapidità nei pit stop che viene però di fatto vanificata dalla scarsa prestazione in pista, con una vettura che pare soffrire di un grave problema di fondo, nel portare in temperatura gli pneumatici. Numerose le soluzioni provate in questo senso, con l’inserimento di un flap nella zona dei dischi dei freni, che convoglia i flussi caldi provenienti dal disco verso il cerchio dello pneumatico, cercando di portarlo alla temperatura corretta; i vantaggi, però, non sembrano rilevanti.

Se non verrà trovata una soluzione importante al più presto, la McLaren rischia davvero di essere superata anche da squadre di mezza classifica, come Williams, Sauber e Force India. I cambi al pit stop possono essere anche i più veloci del mondo, ma devono essere supportati da un adeguata prestazione in pista, cosa che al momento, purtroppo per la squadra inglese, manca.

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