
A distanza di tre mesi dall’inaugurale gara di Melbourne, invece, grazie ad un mix di circostanze favorevoli, a un certo equilibrio di forze in campo, e a un Fernando Alonso forse mai così competitivo, il team di Maranello si trova in testa al mondiale piloti con un margine imprevisto, e a livello di macchina è quella che negli ultimi 3-4 gran premi ha messo in pista i progressi più evidenti.
Tutto il contrario di quanto accaduto alla McLaren, partita nettamente davanti a tutti nella prima parte di stagione, e probabilmente adagiatasi un po’ sugli allori della sua superiorità tecnica, finendo con lo sciupare diverse occasioni di portarsi a casa le prime gare, a parte la vittoria di Button in Australia, subendo poi la rimonta degli avversari, e pagando attualmente qualcosa in termini di competitività.
Motivo per il quale, a Woking, starebbero guardando con molto interesse proprio alla F2012, ed in particolare a una delle innovazioni introdotte sulla rossa di quest’anno, ovvero le sospensioni pull-rod anteriori. Una soluzione che in realtà non è una novità, ma che mancava in Formula 1 da più di dieci anni, cioè da quando erano equipaggiate sulla Minardi 2001, guidata da un Fernando Alonso allora agli esordi.
A riferire l’indiscrezione è stato il quotidiano sportivo spagnolo “Marca”, secondo il quale Paddy Lowe, direttore tecnico della McLaren, ci starebbe facendo seriamente un pensierino per la futura MP4-28, come escamotage per convogliare più aria verso il diffusore. Una notizia che desta una certa sorpresa, considerando anche che, almeno inizialmente, la scelta Ferrari delle sospensioni pull-rod all’anteriore era stata accolta come la causa principale dello scarso potenziale della F2012, alimentando addirittura voci di un suo probabile accantonamento.
A Maranello, intanto, si godono ancora il successo di Valencia, anche se il presidente Luca di Montezemolo ha nuovamente ammonito i suoi, invitandoli a non rilassarsi, perché ci sono ancora vetture più performanti della rossa: “Resto preoccupato, e mi aspetto tre gare molto difficili a Silverstone, Hockenheim e Budapest, perché abbiamo visto a Valencia che la Red Bull è fortissima. Se vogliamo raggiungere i nostri obiettivi dobbiamo fare un altro passo avanti”.