
I dubbi e le paure di Hamilton riguardano soprattutto il passo gara: “La prima volta che ho girato, e non pensavo che stessi spingendo così forte, le gomme erano finite dopo nove giri, con la tela del tutto rovinata. Nel successivo run ho dovuto guidare più tranquillo. Era quasi come se facessimo un giro di riscaldamento che abbiamo dovuto fare a per 15-16 giri con le morbide. Nel corso degli anni devi cambiare il tuo stile e adattarti, mentre devi mantenere le parti importanti, che sono la velocità e l’aggressività. Ora il passo più grande da affrontare è come dovremo badare alle gomme”.
Così, mentre il direttore tecnico della McLaren Martin Whitmarsh la settimana scorsa aveva invitato a smorzare le polemiche nei confronti della Pirelli, il suo pilota Lewis Hamilton si aggiunge al coro di voci che contestano le coperture italiane. Dello stesso parere di Whitmarsh, invece, il direttore tecnico della Virgin, Nick Wirth: “Vogliamo gomme sicure ma che durino poco, per il bene dello show”.
E intanto divampa un’altra polemica nel circus. Secondo alcuni rumors da paddock, la Pirelli avrebbe sviluppato le attuali gomme 2011 per favorire qualche pilota. Un’accusa nata dal fatto che alcuni driver, tra cui Felipe Massa e Michael Schumacher, l’anno scorso hanno sofferto molto con le Bridgestone mentre quest’anno hanno salutato con favore l’arrivo delle Pirelli, considerate come un’opportunità per avere gomme più adatte alle loro caratteristiche. Finora, i piloti che prediligono più grip all’anteriore e il sovrasterzo si sono trovati molto bene con i nuovi pneumatici.
Paul Hembery, responsabile del reparto corse della casa italiana, taglia corto. “Non abbiamo pensato le nostre gomme per soddisfare gli specifici bisogni di un pilota come Michael Schumacher”. Hembery ha poi spiegato che in una simulazione di gara a Barcellona Michael si è fermato a cambiare le gomme tre volte, aggiungendo: “Per chi fa le strategie e per i piloti le gare ora saranno una sfida ancora più grande”. Ma le polemiche, di certo, non finiscono qui.