ferrari_373La domanda è la più semplice di tutte, la rispostala più scontata: “Gli obiettivi? Quello che mi aspetto è di lottare per il titolo, come nel 2010. Siamo concentrati, se sarà possibile, per vincerli entrambi.” Riparte dalle nevi di Madonna di Campiglio la sfida di Fernando Alonso alla Red Bull. O, sarebbe meglio dire, a tutti gli avversari. (continua...)

A differenza del suo team principal Stefano Domenicali il giorno precedente, infatti, Alonso cita il meno possibile i campioni del mondo in carica. “Certo, Vettel sarà il favorito, è ancora più calmo dell’anno scorso perchè, avendo vinto il titolo, ora non ha più nulla da dimostrare,” ammette senza esitazioni l’asturiano.

Ma, quando gli si chiede il nome dell’avversario più temibile tra i cinque campioni del mondo presenti in griglia, Alonso sfodera un nome inatteso e una risposta cattivella. “Sarà Michael Schumacher. Ha vissuto un anno difficile, ha faticato a riprendere il ritmo, ma non ha certo dimenticato come si guida. Se la macchina sarà all’altezza, lui è di certo il migliore in quanto a esperienza e talento.” Se lo dice lui…

Una cosa, però, è certa: anche se lui dice di sentirsi “un leader, ma non il leader”, la nuova Ferrari gli sarà costruita addosso come un vestito su misura. “I tecnici stanno studiandola, non conosco ancora con precisione i dettagli,” glissa lui. “L’anno scorso, però, sono arrivato il primo gennaio e ho potuto lavorare solo da febbraio, mentre quest’anno, dopo un’intera stagione di lavoro insieme, l’abitacolo e lo stile di guida saranno già adattati secondo le mie prerogative.”

Alla disfatta di Abu Dhabi sono dedicate solo poche, immancabili parole dette tra i denti: “L’analisi va fatta su tutto il campionato, non ha senso concentrarsi su un’unica gara. Nella seconda metà della stagione la nostra è stata una rimonta eccezionale. Poi, capita di perdere insieme così come si vince insieme, ma è facile giudicare con il senno di poi: in quel momento pensavamo che la nostra fosse la strategia migliore.” Pensa da leader e parla da leader, questo Alonso, che piuttosto che guardarsi indietro preferisce soffermarsi a discutere delle nuove sfide che lo aspettano nella stagione a venire: “Dovremo migliorare in alcune aree, nel 2010 abbiamo perso punti per mancanza di competitività,” riconosce il due volte iridato.

“Una settimana dopo la gara, però, in Ferrari già nessuno pensava più alla sconfitta, perchè un minuto perso a pensare alla sconfitta è un minuto in più concesso agli avversari.”

“Occorre un anno perfetto da marzo a novembre e questo non è facile, però c’è un lato positivo: il successo non fa pensare agli errori, mentre quando si perde ci si sofferma ad analizzare i dettagli. Abbiamo riorganizzato la squadra, sono convinto che l’organizzazione sarà migliore e che questo ci darà una mano ad evitare i problemi di strategia. Un altro elemento chiave saranno le partenze, che sono sempre ad alti e bassi: a volte sono state eccezionali, altre, come in Cina, non buone. Questo fa parte dell’allenamento che stiamo svolgendo e penso che siamo migliorati.”

Oltre alla squadra, anche lui stesso, ovviamente, non si tira indietro quando si tratta di allenarsi, come risponde a chi gli fa notare di vederlo ancora più magro dell’anno precedente: “Lo sarò soprattutto il 13 marzo, ora al massimo avrò perso qualche grammo. Sono fermo da dodici giorni e da otto sono sul divano per questo piccolo infortunio alla gamba, che ha fermato la mia preparazione (anche se ieri è tornato a indossare gli sci dopo essere rimasto fermo al primo giorno, ndr).”

“Di certo il campionato sarà lungo e quindi la preparazione fondamentale, se si vorrà mantenere la forma migliore da marzo a novembre. Mi concentro su tre-quattro punti del fisico, mentre dal punto di vista mentale sono al massimo livello. Ci saranno anche Gran Premi in orari diversi, per esempio quello della Malesia è uno dei più faticosi in cui occorre essere al 100%. Però mi piace l’idea di avere di fronte 20 gare, perchè significa avere continuamente sfide nuove. In compenso mi piacerebbe anche fare qualche test in più, c’è poco tempo per prepararsi al 2011.” E dunque, è arrivato il momento di alzarsi dal divano…

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