Una citazione del fisico e filosofo francese Blaise Pascal recita: “Non sono soltanto le impressioni più antiche e precoci che possono trarci in inganno; anche il fascino della novità ha questo potere”. (continua...)
In questo caso la novità è rappresentata dall’inedito tracciato di Austin, l’appuntamento più delicato per Fernando Alonso e Sebastian Vettel, prima del gran finale in Brasile. Il primo duello va al campione del mondo e leader della classifica, che rifila due secondi all’iberico (segnale poco incoraggiante) e poco più di un secondo e quattro decimi anche a Lewis Hamilton (ancora una volta candidato al ruolo di arbitro nella contesa).
Il Circuit Of The Americas, o più semplicemente COTA, potrebbe quindi diventare subito teatro di un successo iridato, appena entrato nella storia della Formula 1. Ma potrebbe anche essere sede dell’ennesimo colpo di scena in questa complicata stagione. Staremo a vedere. Le prove fatte al simulatore sino alla nausea hanno certo dato una prima impressione dei sui 5.513 metri d’asfalto immacolato, composto da 20 curve di cui alcune da oltre 250 Km/h. Ma dal vivo appare un’altra cosa, vista la mole di sbavature andate in scena. Si presenta comunque come un nuovo parco giochi per gli affamati di emozioni che cercano tracciati simili a Spa o Monza. Il tempo sereno e le temperature miti consentono di fare subito delle valutazioni, e nei primi minuti i piloti si concentrano su una fase di studio, anche perché l’asfalto non garantisce ancora il giusto grip. Il primo tempo è del giapponese Kamui Kobayashi dopo 18 minuti, ma è poco inferire al minuto e 55 secondi , ancora troppo distante dalle previsioni sul limite. Più convincente quello di Kimi Raikkonen poco più tardi sul 1:48.5, superato poi da Mark Webber. È solo l’inizio, perché col tempo emergono passaggi sempre più veloci.
A infiammare inizialmente questa sessione è soprattutto il duello tra Fernando Alonso e Lewis Hamilton, con Jenson Button nel ruolo di terzo incomodo. Lo spagnolo impegnato a valutare le nuove componenti della Ferrari, non disdegna il confronto. Con l’ex collega del periodo McLaren offre un succulento anticipo dei valori che potrebbero emergere nel fine settimana. Vettel inizialmente si tiene a distanza per decifrare bene le curve, in particolare la 19 apparsa molto insidiosa per diversi piloti (anche per via dell’asfalto scivoloso). Poi, si inserisce tra i primi di forza. Avvicina il britannico e beffa lo spagnolo, quando ormai si è superata abbondantemente l’ora di sessione. Quindi, quando nota Hamilton spingere con decisione, sino a valicare la barriera del minuto e 40 secondi a poco meno di dieci minuti dalla bandiera a scacchi, piazza il disarmante affondo. Ma non ferma. A tre minuti dal termine, firma il tempo di 1:38.692 che fa sprofondare Hamilton a otto decimi e Alonso a oltre un secondo, e poi lo perfeziona a 1’38.125, che lancia un chiaro segnale all’asturiano rimasto fermo a più di due secondi.
Alle spalle del ferrarista si piazza l’altro pilota della McLaren Jenson Button, che mantiene la posizione anche nei confronti di Mark Webber, non proprio così fulmineo con l’altra RB8. Stesso discorso per Felipe Massa, distante persino poco più di due secondi e otto decimi; giunto davanti al tedesco della Force India Nico Hulkenberg e al giapponese della Sauber Kamui Kobayashi. Nico Rosberg (Mercedes) e Sergio Perez (Sauber) completano le prime dieci posizioni, mentre l’altro alfiere della casa di Stoccarda Michael Schumacher non trova subito un buon feeling con questa pista, risultando 17° e subendo un distacco disarmante di circa quattro secondi e mezzo. Fuori dalla top ten anche il pilota della Lotus Kimi Raikkonen. L’ultimo vincitore ad Abu Dhabi ottiene il 14° tempo abbondantemente sopra i tre secondi, precedendo il collega Romain Grosjean. Distanze siderali per il resto del gruppo, tra cui compare anche il cinese Ma Quing Hua.
1. Sebastian Vettel - Red Bull-Renault - 1'38"125 - 30 giri
2. Lewis Hamilton - McLaren-Mercedes - 1'39"543 - 28
3. Fernando Alonso - Ferrari - 1'40"337 - 29
4. Jenson Button - McLaren-Mercedes - 1'40"528 - 29
5. Mark Webber - Red Bull-Renault - 1'40"650 - 30
6. Felipe Massa - Ferrari - 1'40"966 - 26
7. Nico Hulkenberg - Force India-Mercedes - 1'41"023 - 29
8. Kamui Kobayashi - Sauber-Ferrari - 1'41"036 - 28
9. Nico Rosberg - Mercedes - 1'41"159 - 32
10. Sergio Perez - Sauber-Ferrari - 1'41"473 - 29
11. Paul di Resta - Force India-Mercedes - 1'41"783 - 29
12. Daniel Ricciardo - Toro Rosso-Ferrari - 1'41"825 - 28
13. Jean-Eric Vergne - Toro Rosso-Ferrari - 1'41"833 - 29
14. Kimi Raikkonen - Lotus-Renault - 1'41"880 - 23
15. Romain Grosjean - Lotus-Renault - 1'41"998 - 27
16. Pastor Maldonado - Williams-Renault - 1'42"539 - 30
17. Michael Schuamcher - Mercedes - 1'42"588 - 25
18. Charles Pic - Marussia-Cosworth - 1'43"288 - 23
19. Heikki Kovalainen - Caterham-Renault - 1'43"443 - 28
20. Vitaly Petrov - Cateram-Renault - 1'43"522 - 23
21. Timo Glock - Marussia-Cosworth - 1'44"464 - 24
22. Bruno Senna - Williams-Renault - 1'44"548 - 29
23. Pedro de la Rosa - HRT-Cosworth - 1'46"917 - 13
24. Ma Qing Hua - HRT-Cosworth - 1'48"559 - 19
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