La disintegrazione della FOTA, ovvero l’associazione che raggruppava tutti i team di F1, in contemporanea con lo svolgimento delle trattative per il nuovo Patto della Concordia, aveva portato molti ad ipotizzare una rottura dei rapporti fra le scuderie del circus, con conseguente inasprimento delle relazioni diplomatiche fra di esse. (continua...)
In realtà questo scenario non si è poi verificato, dato che ciascuna squadra è riuscita a raggiungere accordi soddisfacenti con Bernie Ecclestone, garantendo la propria partecipazione al campionato di Formula 1 per i prossimi anni, in cambio di un riconoscimento economico che evidentemente ha accontentato le diverse parti in causa. Tuttavia, le firme sulla nuova Concordia non sono ancora state messe, e alcune questioni in sospeso hanno portato team, FIA e Ecclestone a nuovi bracci di ferro, che hanno visto però uscire vincitori, almeno per ora, chi lo spettacolo lo mette in scena ogni domenica, ovvero le scuderie.
La Federazione e il vecchio boss hanno dovuto infatti fare un passo indietro riguardo alla loro proposta di rivedere la composizione della Commissione F1, che nelle loro intenzioni sarebbe stata modificata e formata da 18 membri, di cui sei rappresentanti dei team, sei membri FIA, e sei esponenti di Formula One Management. La presenza di sole sei scuderie, che nelle intenzioni avrebbero dovuto essere Ferrari, McLaren, Red Bull, Mercedes, Williams e Lotus, ha di fatto portato a bocciare la proposta, in quanto alle escluse, comprensibilmente, non sta bene che siano la metà dei partecipanti a decidere per tutti; una posizione espressa anche in un comunicato: “Le squadre sono d’accordo sul fatto che ci possa essere la necessità di rivedere la composizione e il funzionamento della Commissione F1, ma non vogliono che sia sminuita la loro autorità, con la riduzione da dodici a soli sei team. Mantenere lo status quo è la soluzione più gradita”.
Nonostante ciò, modifiche agli organi di controllo e gestione della Formula 1 ci saranno, e potrebbero essere, secondo “Autosport”, di questo tipo: uno snellimento della Commissione F1, nella quale restino rappresentate comunque tutte le scuderie, e che andrà a ricoprire il ruolo di decisore finale, accettando o rigettando, senza poter intervenire in maniera correttiva su di esse, le proposte regolamentari provenienti dal Comitato direttivo. Quest’ultimo altro non è che quell’organismo di 18 membri con il quale Ecclestone avrebbe voluto sostituire, appunto, la Commissione, e che fungerà da prima istanza di discussione su modifiche o miglioramenti al regolamento tecnico o sportivo.
Decisioni che verranno prese, forse, il prossimo 23 ottobre a Parigi, quando si incontreranno FIA, Ecclestone e team.
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