formula_1107Uno finisce in galera, ma l’altro rischia di non passarla comunque troppo liscia. La vicenda giudiziaria riguardante l’ex banchiere della BayernLB, Gerhard Gribkowsky, e il patron della Formula 1, Bernie Ecclestone, ha finalmente emesso il suo verdetto, e per il primo dei due protagonisti le cose non sono andate molto bene. Per la cronaca, tutta la storia, risalente al 2006, ma emersa solo lo scorso anno, ruota intorno a una consistente mazzetta, del valore di 44 milioni di dollari, che Ecclestone è accusato di aver versato, appunto, a Gribkowsky, per favorire la cessione alla CVC della quota dei diritti commerciali della F1 in mano proprio alla BayernLB. (continua...)

Una volta scoperto il tutto, per l’ex banchiere sono scattate le manette, e di conseguenza anche il procedimento penale nei confronti suoi e del vecchio Bernie, che a lungo ha evitato il confronti con i magistrati di Monaco, prima di rispondere finalmente alla convocazione della procura bavarese, nell’aprile del 2011.

L’ultima novità in ordine di tempo risale a mercoledì ed è, appunto, il verdetto di colpevolezza emesso verso Gribkowsky, condannato a una detenzione di otto anni e sei mesi. Il colpo di scena sta invece nel reato per il quale il tedesco è stato condannato; non più estorsione, come era stato ipotizzato dai magistrati in un primo momento, bensì corruzione. In questo modo si è riconosciuto un ruolo attivo di Ecclestone, come specificato anche dal procuratore Christoph Rodler, che al “Financial Times” ha dichiarato di ritenere la spiegazione fornita dall’82enne inglese, nella sua audizione di fronte ai magistrati, del tutto “nebulosa”, aggiungendo inoltre il fatto che Bernie viene ritenuto “non vittima di una estorsione, ma complice di un atto di corruzione”, avendo oltretutto ammesso di aver versato quei soldi a Gribkowsky. Rodler ha anche affermato che Ecclestone aveva tutto l’interesse a pagare, in quanto era in ballo la salvezza del “lavoro della sua vita”.

La condanna di Gribkowsky non mette al riparo il boss della Formula 1, la cui posizione resta in bilico, come confermato dal presidente della Corte che ha emesso il verdetto, Peter Noll, per il quale Ecclestone “è la forza trainante di questo processo, avendo portato l’imputato a infrangere la legge, e non viceversa”, secondo quanto ha dichiarato al “Financial Times”.

Gli ultimi sviluppi non sembrano comunque, almeno a parole, preoccupare più di tanto Bernie, che si è detto disposto a recarsi nuovamente in Germania, qualora ci fosse bisogno di sue nuove deposizioni, allo stesso tempo ribadendo di essere stato vittima di estorsione da parte di Gribkowsky.

www.422race.com