lotusgp_07Tutto da rifare, o in Red Bull avevano intuito qualcosa? In mattinata le scuderie di Formula 1 sono venute a conoscenza che il famoso “stabilizzatore di assetto”, pensato e realizzato dalla Lotus, è stato bandito per questa stagione. Alcune fonti hanno confermato che una nota diramata venerdì sera dalla FIA alle varie squadre ha precisato che il concetto non dava più le giuste garanzie di regolarità, dopo essere stato considerato legale. Il sistema, infatti, poiché è meccanico e attivato dalla coppia frenante, perché integrato alla sospensione, non era stato classificato come dispositivo aerodinamico mobile e ritenuto in un primo momento legale. (continua...)

 

Al momento non si sa quale sia stata la causa di tale ripensamento, dopo che il portale della rivista britannica “Autosport” aveva rivelato il via libera sull’idea della Lotus, risalente al gennaio precedente, la scorsa settimana. Potrebbero essere stati dei sospetti palesati da alcune formazioni rivali ad aver mosso la Federazione a verificare  e rettificare la regolarità del congegno.

La notizia sul possibile divieto è trapelata per prima durante il programma “The Flying Lap” dove il capo delle operazioni di ingegneria della Williams Mark Gillan, intervenuto venerdì sera, ha dichiarato dopo aver ricevendo la nota sul dispositivo: “La FIA ha appena bandito quel particolare tipo di sistema”. Parlando degli sforzi sostenuti dalla sua scuderia sul dispositivo, Gillan ha aggiunto: “Abbiamo esaminato il tipo di sistema per un po’. Ovviamente ha un impatto sulla struttura aerodinamica della vettura, tutto ciò che si ottiene è una minore altezza da terra sulla parte anteriore ed è vantaggioso dal punto di vista aerodinamico”.

Questo sistema dotato di sospensioni reattive è stato individuato sulla Lotus (ex Renault) lo scorso anno durante i test dedicati ai giovani sul tracciato di Abu Dhabi. Il dispositivo ha contribuito a mantenere la giusta altezza dell’anteriore durante la fase di frenata in curva, a beneficio sia delle prestazioni aerodinamiche sia della stabilità. Gli avversari si sarebbero affrettati a trovare una propria soluzione che potesse dare gli stessi benefici, con la Ferrari subito pronta a proporre una propria versione. Proprio il team principal di Maranello, Stefano Domenicali, al “Wrooom” aveva preferito non sbilanciarsi sull’argomento, aspettando il parere della Federazione sulla regolarità. Semaforo verde che era arrivato prima del nuovo segnale rosso giunto nella serata di venerdì.

In settimana invece il team principal della Red Bull Racing Christian Horner, interpellato sull’argomento, è apparso un po’ scettico sui benefici del sistema, sino al clamoroso dietrofront della FIA. “Le cose devono funzionare come un pacchetto piuttosto che come singoli componenti” ha dichiarato Horner interpellato da “Autosport”. Sembra essere un concetto interessante, ma io sono la persona sbagliata per parlare di questo”. E quando gli è stato domandato se fosse legale, ha replicato smarcandosi: “Questa è più una questione che riguarda Charlie Whiting (il delegato tecnico della Formula 1, ndr).

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