lotus_53Il Team Lotus si è aggiudicato il diritto di continuare ad utilizzare lo storico nome e logo della scuderia inglese con il verdetto dell’Alta Corte di Giustizia di Londra annunciato oggi a conclusione di una lunga inchiesta. Questa la (prima) conclusione della guerra delle due Lotus, che ha visto contrapporsi il team giallo-verde di Tony Fernandes al Gruppo Lotus, costruttore di auto stradali e oggi sponsor principale della Renault. (continua...)

Ma non si tratta di una vittoria a tutto tondo per la squadra anglo-malese. Il giudice Peter Smith ha infatti riconosciuto che “la 1MRT (la società di Fernandes, ndr) non ha rispettato l’accordo di licenza e per questo pagherà i danni al Gruppo Lotus”. Infatti, il Team Lotus, che l’anno scorso correva in F1 come Lotus Racing per effetto di un accordo di licenza con il Gruppo Lotus, ha cambiato nome quest’anno acquisendo i diritti dalla Team Lotus Ventures Limited, la società di proprietà di David Hunt, fratello dell’indimenticato campione James, che aveva acquisito ciò che restava del vecchio team della massima formula all’atto del fallimento.

Secondo il giudice Smith, però, “i marchi registrati della Team Lotus Ventures Limited con il nome di Team Lotus sono stati cancellati per effetto del mancato utilizzo”. Pertanto, se da un lato “Team Lotus ha il diritto di continuare a correre in Formula 1 con questo nome”, dall’altro “solo il gruppo Lotus può utilizzare il nome ‘Lotus’ da solo in F1″, la livrea nera e oro e, ovviamente, “il marchio nelle vetture stradali”. Insomma, una sentenza cerchiobottista, che in sostanza consente al Team Lotus di continuare a correre con lo stesso nome pagando in cambio i danni per le violazioni dell’anno scorso.

Un verdetto talmente difficile da interpretare che si chiude con la diretta ammissione che “il Gruppo Lotus è preoccupato che questo aspetto possa causare confusione agli occhi degli spettatori e del pubblico”, preannunciando di conseguenza un appello del legale del gruppo, Sarah Price. “Ci sono questioni che richiedono un’ulteriore chiarificazione,” spiega l’avvocato, “per noi e per i tifosi del marchio. Ma siamo felici che il nostro diritto di correre con il nome Lotus in F1 sia stato riconosciuto.”

Dunque, il Gruppo Lotus si dichiara vincitore della disputa, ma ovviamente anche gli avversari del Team Lotus fanno lo stesso. “Siamo i proprietari di diritto del nome Team Lotus,” commenta Tony Fernandes. “Ovviamente siamo dispiaciuti della decisione che il Gruppo Lotus abbia interrotto il nostro accordo di licenza nel 2010 per un cavillo tecnico, che speravamo ponesse le basi per una partnership a lungo termine. Tuttavia, i miei azionisti e io siamo convinti che quando si chiude una porta si apre un portone.”

Un portone che, in questo caso, si chiama Caterham, il costruttore inglese di vetture sportive che potrebbe presto dare il suo nome al team sotto “l’ombrello Caterham Team Lotus”. Tanto rumore per nulla?

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