formula_729Per ora le uniche dichiarazioni ufficiali sono quelle rilasciate ieri dal presidente della FIA ai microfoni dell’”Irish Independent”, nel corso del suo ultimo viaggio in Irlanda: “Cerco sempre di non esagerare nella reazione alle ultime notizie. Ovviamente l’essenza della FIA è la sicurezza, in pista, in strada e nella nostra organizzazione. Perciò è questo che sosteniamo, ma al momento non c’è motivo di preoccuparsi inutilmente.” Una dichiarazione comprensibilmente politica, che significa tutto e niente, improntata soprattutto alla prudenza. (continua...)

Già, la prudenza. Nell’immediata reazione alla crisi in Bahrein che ha già provocato l’annullamento della gara di GP2 Asia Series e minaccia di mettere in pericolo anche la disputa del primo Gran Premio della stagione di Formula 1, sembra essere questa la parola d’ordine scelta dalla Federazione Internazionale dell’Automobile. Perchè, così come il governo del Bahrein, anche i vertici della FIA si trovano sul filo del rasoio.

Nessuno, infatti, può davvero dire di sapere quale sarà l’evoluzione delle manifestazioni popolari nell’emirato arabo, che hanno portato a scontri sempre più violenti con la polizia (al momento attuale sarebbe salito a cinque il conto delle vittime). Perchè se è vero che la tensione tra la maggioranza sciita e la minoranza (regnante) sunnita in questo piccolo Stato del Medio Oriente è stata alta, è altrettanto vero che scene come quelle di questi giorni il circus dell’automobilismo non le ha mai affrontate: carri armati per le strade, centro cittadino bloccato, spari di mitragliatrice durante la notte. E a preoccupare è soprattutto l’effetto contagio di Tunisia ed Egitto.

Per ora, fonti vicine alla Federazione, contattate da 422race.com. lasciano trapelare che l’esito del primo Gran Premio del 2011 rischia di rimanere appeso ancora per diverse settimane. Perchè se l’organizzazione della GP2 Asia è affidata ad una società privata che ha deciso autonomamente la cancellazione e anche i test in programma tra due settimane potrebbero saltare sulla base di un semplice accordo tra i team, per i Gran Premi l’ultima parola spetta al presidente Todt. E un’eventuale annullamento con successiva pacificazione del territorio provocherebbe una comprensibile valanga di critiche che il francese è intenzionato ad evitare.

L’uscita di sicurezza da questa situazione potrebbe essere lo spostamento della gara inaugurale in una sede alternativa: Abu Dhabi ha già fatto sapere di essere pronta nell’evenienza (ma, in tal caso, chi ospiterebbe l’ultimo Gran Premio?). Anche questa soluzione, tuttavia, non è di semplice praticabilità, come ha spiegato oggi il team principal della Virgin, John Booth, alla “BBC”: “E’ poco pratico. La nostra nave, come quelle di tutti i team, sono partite un mese fa per il Bahrein con a bordo materiale vitale per la gara.” Venerdì prossimo è in programma un meeting dei team per discutere la situazione. A quel punto, forse, capiremo meglio come è destinata a cominciare questa tormentata stagione 2011.

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