La Associazione Piloti GPDA ha richiesto alla Federazione l'introduzione del sistema Halo sulle vetture di F1 (e non solo) in futuro.

Dopo il tragico incidente occorso a Jules Bianchi, l'importanza dei dispositivi di protezione per il pilota ha preso sempre più piede, tenuto conto che nonostante i grossissimi progressi registrati in tema di sicurezza passiva, ancora molto si può fare.

 

Il sistema Halo non è altro che una soluzione pensata per proteggere la zona dell'abitacolo nell'area del casco e della testa del pilota. Il sistema, studiato dalla Mercedes, è in grado di proteggere il pilota da impatti mediante una struttura resistente a "traliccio" che dovrà assicurare una ben precisa resistenza da omologare con appositi crash test. Tale soluzione è stata anche pensata per assicurare al pilota la migliore visibilità possibile durante la guida.

Ricordiamo inoltre che altri studi sono stati portati avanti con una soluzione diversa e che prevede un vero e proprio cupolino trasparente del tutto analogo a quello presente sui caccia in aviazione. Di certo la questione è ancora controversa. Indipendentemente dalle opinioni dei "puristi" che vedono nelle categorie "Formula" l'uso di auto monoposto con abitacolo scoperto, il sistema Halo potrebbe risultare insufficiente in caso di impatti contro oggetti relativamente piccoli, così come era capitato a Felipe Massa qualche anno orsono. Il sistema a cupolino invece, genera ancora qualche perplessità per quanto riguarda l'abbandono veloce dell'abitacolo da parte del pilota e relativamente alla migliore visibilità durante la gara.

“I piloti chiedono che dal 2017 sia introdotto Halo. E’ un sistema che li protegge senza compromettere visibilità e l’essenza delle monoposto di F1″ ha dichiarato Wurz.