Ayrton
Senna da Silva nasce il 21 Marzo 1960, secondogenito di Milto da Silva,
proprietario terriero e uomo d’affari, a Santana, un quartiere bene di San Paolo
in Brasile, dove vive la famiglia. Fin da piccolo Ayrton è un bambino molto
delicato e gli vengono diagnosticati problemi di coordinamento motorio. Suo
padre, grande appassionato di gare motoristiche, nota che Ayrton è molto attratto
dalle macchine ed avendo tra le sue molteplici attività una fabbrica di componenti
per le vetture, crede che le macchine possano essere la chiave per risolvere
i problemi del figlio. All’età di quattro anni Ayrton riceve il suo primo kart
e, dietro il volante, diventa subito un altro: non più goffo ma concentrato
e sicuro. La soluzione è quindi stata trovata ed ogni fine settimana la famiglia
si reca al parco dove Ayrton guida il suo kart. E’ uno studente svogliato ma,
per non perdere il suo privilegio di guidare, si impegna come meglio può, anche
se il suo cuore è altrove.
All’età di otto anni guida già la macchina del padre e guarda all’Europa e le imprese di Jim Clark e Jackie Stewart sono la sua ispirazione.
In questo periodo il primo grande pilota brasiliano, Emerson Fittipaldi, inizia a farsi un nome con la Lotus di Colin Chapman. Al suo decimo compleanno suo padre gli regala un vero kart da 100 cavalli. Dato che al tempo l’età minima per correre con il kart in Brasile è di tredici anni, Ayrton si accontenta di fare pratica sul locale circuito per kart di Parco Anhembi. Nel 1972 il Brasile ha il suo primo Campione del Mondo, Emerson Fittipaldi, e l’anno successivo il suo primo Gran Premio a Interlagos, poco fuori San Paolo. La gara viene vinta dal neo Campione del Mondo ed è festa per tutto il Brasile. In mezzo a tutta questa eccitazione c’era un ragazzo che sogna di diventare non un nuovo Fittipaldi o Jackie Stewart ma il migliore di sempre.
Quando finalmente compie 13 anni comincia a correre legalmente. La sua prima gara è nello stesso anno nella pista di kart che fa parte del complesso di Interlagos. Nella stessa gara ci sono tutti i piloti locali più in gamba, tra cui Maurizio Sala. Ayrton mostra subito tutta l’energia repressa che si porta dentro da quando ha cominciato a guidare e vince la gara. Il padre ne è felice perché sa che il kart è il perfetto vivaio per i futuri piloti.
Nel 1977 Ayrton vince il Campionato Kart Sudamericano e si ripete l’anno successivo. L’obiettivo di tutti i piloti di kart è l’Europa ed il Campionato del Mondo a Le Mans, ed è lì che Ayrton va l’anno successivo.
Contro molti avversari fortissimi, Ayrton riesce ad arrivare sesto assoluto e la cosa viene considerata un’impresa sensazionale per un pilota della sua esperienza, ma egli torna scontento in Brasile per non aver vinto nessuna delle tre gare che componevano le finali. Nel 1979 torna in Europa per un’altra stagione e finisce secondo nel Campionato del Mondo all’Estoril. L’anno successivo a Nivelles in Belgio arriva nuovamente secondo.
Arriva in Inghilterra nel 1981 per correre la Formula Ford 1600cc nel team Van Diemen di Ralph Firman. Sposato con Liliane Vasconcelos, va ad abitare in un appartamento in affitto vicino a Snetterton e si adatta velocemente alle macchine 1600cc. Le gare si svolgono ogni fine settimana ed a Brands Hatch Ayrton debutta arrivando ottavo. Una settimana dopo, a Thruxton, arriva terzo. Quell’anno ci sono tre campionati paralleli e lui partecipa a due di questi e torna presto a Brands Hatch. Van Diemen nota il potenziale nel suo giovane pilota e gli assegna una nuova vettura con la quale arriva puntuale la prima pole. La gara si corre sotto la pioggia e sono in pochi a poterlo contrastare in queste condizioni. Questo primo anno in Inghilterra lo vede vincere entrambi i campionati nei quali corre.
Ayrton si trova ora ad un bivio nella sua vita dal momento che per correre ha bisogno di nuovi sponsor. Il problema è complesso dal momento che le sponsorizzazioni dal suo paese vanno principalmente ai tanti piloti brasiliani che corrono nelle formule superiori.
Frustrato Ayrton annuncia il suo ritiro affermando che un pilota mediocre con i soldi può avere la macchina migliore e correre, mentre un buon pilota senza soldi se ne deve andare. Torna quindi in Brasile dove lavora aiutando il padre nei suoi affari. Ma dopo quattro mesi il fuoco che gli brucia dentro gli fa prendere la decisione di ritornare nel mondo delle corse. La moglie, abituata a vivere nel lusso, sa che la nuova vita di Ayrton sarà fatta di sacrifici e rinunce e decidono di separarsi di comune accordo. Suo padre gli fornisce una sponsorizzazione in aggiunta a quella di una banca brasiliana per poter gareggiare un altro anno. Nel 1982 vince 22 gare ed il campionato.
La tappa successiva è la Formula 3, che è l’ultimo passo prima della Formula Uno. Il Campionato Britannico di Formula 3 era composto da 20 circuiti diversi tra loro in grado di mettere alla prova sia il pilota che la vettura. Due piloti entrati nel 1983 sono i favoriti nel pre campionato : Ayrton Senna, come si fa chiamare adesso, e la grande speranza britannica Martin Brundle. Senna inanella subito nove vittorie prima di avere un incidente in prova che fa vincere la gara successiva a Brundle. Il campionato è ora diventato una lotta a due tra i favoriti del pre campionato che lasciano il vuoto dietro di loro. Il campionato si decide all’ultima gara a Thruxton. Senna, mostrando la determinazione e l’attenzione al dettaglio che diventeranno la sua caratteristica, fa ricostruire il motore e lo fa verificare dalla Novamotor italiana. Riesce a conquistare la pole e vince la gara ed il titolo. L’anno di Formula 3 si conclude a Macau, in Portogallo, dove nel Gran Premio di Macau si sfidano piloti di tutte le serie nazionali. Senna vince la gara e si comincia a concretizzare una trattativa tra lui ed un team di Formula Uno. Dopo una trattativa con la Brabham che si conclude con nulla di fatto anche a causa del parere negativo di Piquet, la Toleman rimane la sua unica opzione. Pur essendo un team di secondo piano, la Toleman riesce a stringere accordi triennali con i piloti più promettenti.
Senna fa il suo debutto in Formula Uno nel suo paese nel 1984 con la Toleman ma capisce subito che le cose sono diverse rispetto alla Formula 3. Qui anche il miglior pilota senza una buona macchina ed un buon motore non riesce a combinare quasi nulla. Il team è quello che poi getterà le basi per diventare Benetton, ma ora è solo una scuderia di secondo piano. Nonostante tutto Senna riesce a qualificarsi ottavo. La gara successiva, a San Marino, è una nuova esperienza per Senna : non riesce a qualificarsi.
Dopo le gare iniziali della stagione i risultati cominciano piano ad arrivare. Per il Gran Premio di Francia gli viene data una nuova vettura ma i risultati sono deludenti: problemi al turbo lo costringono infatti al ritiro. La gara successiva si svolge a Monaco e Senna si qualifica molto indietro in tredicesima posizione. Il tempo si mette al brutto e minaccia di piovere; Senna capisce che gli si sta offrendo la prima vera opportunità. La pioggia, come accade sempre nelle gare, livella le prestazioni ed al settimo giro Senna è in sesta posizione. All’undicesimo giro rischia un incidente quando sale su un cordolo e la Toleman prende il volo. Alain Prost, che è primo, arriva dove Teo Fabi si è girato ed è fermo in mezzo alla pista. Riesce a schivarlo per un pelo ma perde il controllo della vettura che investe un commissario di gara. Non sapendo se lo ha ucciso (il commissario in questione è tuttora vivo e vegeto), Prost rimane comunque molto scosso dall’incidente. Mansell lo capisce e conquista la testa della gara. Una volta davanti comincia ad allungare il suo vantaggio finchè arriva troppo veloce e si gira alla barriera Armco dove conclude la sua gara. Niki Lauda, che è in seconda posizione, fa un piccolo errore e si gira a sua volta. Al ventesimo giro Prost ha un vantaggio di 33,8 secondi su Senna ed al trentunesimo giro il distacco si è ridotto a 7,4 secondi. Le condizioni del tempo continuano a peggiorare ed ogni volta che Prost passa sulla linea di traguardo potrebbe segnalare di terminare la gara. Al giro 31 la gara viene stoppata e viene quindi compromessa la prima vittoria di Senna ma la leggenda è ormai nata. Monaco è stato il momento culminante della stagione, ma per Senna non è abbastanza. Sa di aver bisogno di un team più forte se vuole veramente competere per il Campionato.
Senna viene segretamente contattato dalla Lotus per la stagione
successiva e, sebbene abbia un contratto triennale con la Toleman, ha una clausola
di recesso. La Lotus rappresenta, per il giovane Senna, l’apice, il team di
Clark e Fittipaldi, ma la Lotus è una scuderia sulla via del tramonto dopo la
morte del suo fondatore Colin Chapman. Per il suo nuovo team, Senna è il pilota
che lo può riportare ai massimi livelli.
Dopo aver mostrato al mondo un pezzo di futuro a Monaco, Senna diventa più determinato che mai e rompe gli indugi. Guidando in condizioni climatiche avverse, vince la sua prima gara all’Estoril. Questa è seguita da un’altra vittoria a Spa in Belgio. Nonostante tutto Senna non riesce a riportare la Lotus ai vecchi fasti e, nel 1988, passa alla McLaren. Invece di dare parere negativo all’arrivo di Senna nel suo team, inizialmente Prost accoglie benevolmente il brasiliano.
Con questo team di punta in quell’anno vince 8 Gran Premi ed il suo primo titolo di Campione del Mondo.
Nel 1989 arriva secondo dopo il suo compagno di squadra Alain
Prost nonostante avesse più vittorie. I rapporti tra i due si deteriorano al
punto che Prost lascia la McLaren per la Ferrari. Nel 1990 e nel 1991 Senna,
affiancato alla McLaren da Gerard Berger, vince un titolo dopo l’altro mentre
si accanisce la battaglia tra Prost e Nigel Mansell.
Ma la perdita di potenza del motore Honda rispetto al nascente Renault segnano l’inizio del declino della McLaren.
Rimane solo il talento di Senna che nel 1994 decide di lasciare. L’arrivo alla Williams è un traguardo che ha cercato a lungo, fino al punto di offrirsi di guidare la Williams anche senza contratto.
La nuova stagione, iniziata con le migliori premesse per Senna,
finisce quasi subito, ad Imola, dove, in un tragico incidente, perde la vita.
Il mondo della Formula Uno era già in lutto per la morte del giovane pilota austriaco Roland Ratzeberger e per il terribile incidente di Rubens Barrichello, entrambi durante le prove.
Questa tragedia finale segnerà la Formula Uno per molti anni. Senna porta via con sé un talento che sembrava illimitato ed una incredibile voglia di vincere. Sulla pista era molto belligerante ma al di fuori era una persona generosa con un carattere premuroso e sensibile. Destinava molti dei suoi guadagni per aiutare la sua gente meno fortunata ed alla sua morte è stata costituita una fondazione che porta il suo nome e che aiuta il recupero dei bambini di strada brasiliani.
Questi brevi anni luminosi quando Ayrton Senna, Mansell, Prost e Piquet si battevano con le unghie e con i denti per stare ognuno davanti all’altro, sembrano ora così lontani e Ayrton lo vogliamo ricordare così.
TUTTE LE VITTORIE DI SENNA
1985 | Belgio Portogallo |
1986 | Spagna USA |
1987 | Monaco USA |
1988 | Belgio Canada Gran Bretagna Germania Ungheria Giappone San Marino USA |
1989 | Belgio Spagna Germania Messico Monaco San Marino |
1990 | Belgio Canada Germania Italia Monaco USA Australia |
1991 | Belgio Brasile Ungheria Monaco San Marino USA |
1992 | Ungheria Italia Monaco |
1993 | Australia Brasile Europa Giappone Monaco |
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