QUEL 12 CILINDRI
Sulla GT40 non ho altro da aggiungere a quanto già detto da Pedro se non che leggendo i post mi è riaffiorato alla mente un ricordo molto ma molto impolverato e di cui chiedo conferma. Mi sembra di ricordare che tra i vari sviluppi del poderoso V8 vi fu anche una importatnte modifica che riguardò lo spostamento degli alberi a camme sulla testa. Tra i fumi dei ricordi emerge anche il nome della ditta che la realizzò: Weslake?
Come detto aspetto conferme, perchè non ci scommetterei più di un misero euro.
La nuova Ford GT (già fuori produzione e che non può vantarsi della sigla 40 perchè ceduta con tutti i diritti di replica ad una società svizzera(?) ) è comunque una vettura stupenda che, giuro, mi fa battere il cuore.
Anche sulla 33 non potrei aggiungere nulla in più di quanto si trovi già in rete.
Però ho un piccolo aneddoto da raccontare.
All'inizio del '70 mi reco all'Autodelta a Settimo Milanese per vedere se è possibile piatire uno stage per un povero laureando.
Lo stabilimento ha tutto l'aspetto di un cascinale dismesso: un grande cortile dove razzolano i cani randagi che Chiti raccoglie, una palazzina gialla e scrostata dove sono ubicati gli uffici e un capannone industriale molto mal messo.
Mi son messo anche in giacca e cravatta
Salgo i gradini di ferro che portano all'entrata, spingo la porta che è chiusa. Provo a bussare: nulla.
Mi dirigo allora verso il capannone, apro una porta in ferro e mi trovo in una specie d'anticamera di un metro quadro con davanti un'altra porta. La spingo, si apre e vengo investito dal fragore d'un motore che sta girando al banco.
E' piazzato circa a 3/4 del capannone grande più o meno come un campo da tennis doppio di quelli al coperto. Il banco non ha alcuna protezione. Un tecnico a non più di 5/6 metri dal motore sta agendo sul quadro comandi e mi da le spalle; è vestito con un camice bianco che oggi mi ricorda quel comico di Zelig con l'occhio nero.
Non so cosa fare, decido quindi di aspettare la fine prova - che non dovrebbe essere distante visti gli scarichi già arancio trasparente - e getto un'occhiata a quel motore.
Mentre sto contando le trombette d'aspirazione (qualcosa non quadra), mi sento afferrare per le spalle. Mi giro e vedo Chiti. Parlarsi è praticamente impossibile, mi prende il braccio e mi porta fuori.
- Lei chi è? Chi cerca?
- Ma quello è un 12 - è tutto ciò che riesco a dire e capisco di non aver detto una cosa intelligente.
- Lei quello non l'ha visto ed ora si presenti e mi dica perchè è entrato lì senza permesso.
Vi tralascio le spiegazioni e, forse, quello che mi ha salvato è stata la carezza ad un meticcio di pastore tedesco con le orecchie flosce che mi tampinava mentre io snocciolavo impacciate scuse. Poi tutto è finito bene
Una cosa però vi voglio dire: quel 12 era a V, mica piatto