Forghieri lasciò a fine '84 e rimase a Maranello ancora due anni, ma occupandosi assolutamente di cose che non riguardavano le corse. Famoso è il suo studio della 408, una Ferrari a motore centrale e 4WD: ne vennero ricavati un centinaio di brevetti mondiali.
Quindi se con la Ferrari ci fu un distacco progressivo, col reparto corse fu un taglio immediato.
La F1-86 è figlia di Postlewhite (non tutte le ciambelle ......). Brunner non c'entra nulla. Arrivò nell'86 e gli fu affidato il progetto della Ferrari Indy. Dopo poco più di un anno se n'era già andato con l'arrivo di Barnard.
Peccato che la F1-86 sia stata un fallimento, perchè avevamo tirato fuori dal motore una quantità di cavalli mai vista prima.
Anzi, all'epoca i giornali misero in giro la voce che non ci fosse accordo tra telaisti e motoristi e che ognuno tirasse l'acqua al proprio mulino. Nulla di più falso! D'altronde era impossibile non andare d'accordo con Postalmarket.
Semplicemente si perse il filo per la pressione fortissima che veniva dall'alto. Come più volte ho detto, tutti si preparavano lo spazio da occupare per quando il Drake sarebbe passato a miglior vita e, purtroppo, non c'era più Furia a fare da parafulmine e a tenere in mano il bandolo della matassa.
Nel reparto motori ad esempio, io non sapevo più a chi riferire, se non ad Harvey che però di propulsori ne sapeva veramente poco. Solo più tardi capimmo che il problema era nell'aver tenuto a 120° l'apertura delle bancate. Forse sarebbe stato sufficiente portarlo a 65° (misura ampiamente utilizzata dalla Ferrari sin dai primissimi anni '60) per avere un minor ingombro degli scarichi e poter rastremare maggiormente prima dell'asse posteriore.
Ho sempre avuto il dubbio che senza quel "politico rompipalle" del Monsignore, l'accoppiata Forghieri-Postlewhite avrebbe potuto fare grandi cose: non si può immaginare quanto un clima disteso faccia bene in tutti i sensi. Con molta probabilità i tifosi della Rossa non avrebbero dovuto aspettare tanto per gioire. A mio avviso il baco sta nell'età del Vecchio che non difese Furia a sufficienza: come si può perdere un elemento con un tale bagaglio di conoscenze!
Forse non sarebbe arrivato Barnard, ma non so se questa sarebbe stata una grande perdita: di lui in Ferrari si ricorda il cambio al volante (cui prima o poi si sarebbe arrivati visto che Furia lo studiava già dal '80) e a lui la cosa che più invidio fu il polo tecnico inglese che ottenne come buona uscita.
Barnard era tutto meno che stupido, anzi, ma non aveva i "tempi" delle corse: tutto doveva essere perfetto, ma i tempi si dilatavano in modo osceno. Lui non progettava auto da corsa, realizzava ......... Bugatti Royale!
Noi tutti eravamo abituati alle repentine intuizioni di Forghieri, magari anche alle sue sfuriate, che però duravano cinque minuti e poi era come se non fosse accaduto nulla, ma non alla testardaggine e pedanteria di Mr. Lampadina.
Comunque prendiamoci tutti le nostre colpe, chè nessuno è innocente.