lotusgp_32Se la McLaren può vantare finora la palma di macchina costantemente più equilibrata del campionato, alla Lotus va sicuramente assegnato il premio per il maggior numero di occasioni di vittoria mancate. Nonostante un bilancio sicuramente in attivo, soprattutto se paragonato al più che deludente 2011, con un totale di quattro piazzamenti sul podio, il team nero-oro può, anzi deve, recriminare su alcuni GP che avrebbe potuto portare a casa. (continua...)

 

Se non è possibile dire con certezza che la Lotus in Canada, se fosse stata performante sin dall’inizio della gara, e non solo nell’ultima parte, avrebbe potuto quantomeno lottare per la vittoria, nel caso del Bahrain e della Spagna la E20 era apparsa la vettura più competitiva in pista, ma nonostante ciò il primo posto non è arrivato in nessuna delle due occasioni, lasciando al contrario un certo rammarico.

All’interno di un quadro tutto sommato soddisfacente, nelle ultime settimane la Lotus sta facendo però i conti con un problema non irrilevante, rispondente al nome di Kimi Raikkonen. Il finlandese, al rientro in Formula 1 dopo oltre due anni di assenza, passati fra i rally e le corse americane, sta rispondendo in maniera soddisfacente al nuovo contatto con la sua vecchia realtà, ma a partire da Monaco ha iniziato a lamentarsi insistentemente del set-up dello sterzo della sua monoposto, che ne starebbe condizionando i risultati.

Ovviamente qualcuno non si è lasciato sfuggire l’occasione per evidenziare che il meno esperto compagno di squadra, Grosjean, si trova ora in classifica solamente due punti dietro a Raikkonen, e che forse il 32enne di Espoo non riuscirà mai a ritrovare il giusto stato di forma, che gli possa consentire di ottenere dei successi.

A difesa di Kimi è però intervenuto il suo capo, Eric Boullier, che ha detto di non essersi mai aspettato nulla di più di quanto fatto finora dal suo pilota: “È normale che serva del tempo a lui per tornare ai suoi livelli di competitività in F1, e al team per capire il miglior modo di lavorare insieme; fa tutto parte del processo di comprensione fra squadra e pilota, e non riguarda solo Kimi. Noi quest’anno abbiamo entrambi i driver nuovi, di cui uno quasi esordiente, e l’altro che necessitava di riadattarsi ai GP, mentre altri team, come McLaren, Red Bull e Ferrari, lavorano con la stessa formazione da anni”.

Per Boullier, inoltre, nonostante la Lotus vi sia andata vicino, la vittoria non rappresenta un’ossessione: “Di sicuro non c’è frustrazione, anzi, credo che dovremmo essere orgoglioso dei risultati ottenuti finora, per i quali non posso fare altro che elogiare il lavoro fatto in fabbrica, e tutti i ragazzi in generale. Ripeto, non c’è frustrazione, perché siamo all’inizio di un nuovo ciclo, con nuovi piloti, e sapevamo di non poter andare al 100% sin dalla prima gara, perché partivamo indietro rispetto ad altri. È bello, però, avere buone prospettive”.

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