
Se non è possibile dire con certezza che la Lotus in Canada, se fosse stata performante sin dall’inizio della gara, e non solo nell’ultima parte, avrebbe potuto quantomeno lottare per la vittoria, nel caso del Bahrain e della Spagna la E20 era apparsa la vettura più competitiva in pista, ma nonostante ciò il primo posto non è arrivato in nessuna delle due occasioni, lasciando al contrario un certo rammarico.
All’interno di un quadro tutto sommato soddisfacente, nelle ultime settimane la Lotus sta facendo però i conti con un problema non irrilevante, rispondente al nome di Kimi Raikkonen. Il finlandese, al rientro in Formula 1 dopo oltre due anni di assenza, passati fra i rally e le corse americane, sta rispondendo in maniera soddisfacente al nuovo contatto con la sua vecchia realtà, ma a partire da Monaco ha iniziato a lamentarsi insistentemente del set-up dello sterzo della sua monoposto, che ne starebbe condizionando i risultati.
Ovviamente qualcuno non si è lasciato sfuggire l’occasione per evidenziare che il meno esperto compagno di squadra, Grosjean, si trova ora in classifica solamente due punti dietro a Raikkonen, e che forse il 32enne di Espoo non riuscirà mai a ritrovare il giusto stato di forma, che gli possa consentire di ottenere dei successi.
A difesa di Kimi è però intervenuto il suo capo, Eric Boullier, che ha detto di non essersi mai aspettato nulla di più di quanto fatto finora dal suo pilota: “È normale che serva del tempo a lui per tornare ai suoi livelli di competitività in F1, e al team per capire il miglior modo di lavorare insieme; fa tutto parte del processo di comprensione fra squadra e pilota, e non riguarda solo Kimi. Noi quest’anno abbiamo entrambi i driver nuovi, di cui uno quasi esordiente, e l’altro che necessitava di riadattarsi ai GP, mentre altri team, come McLaren, Red Bull e Ferrari, lavorano con la stessa formazione da anni”.
Per Boullier, inoltre, nonostante la Lotus vi sia andata vicino, la vittoria non rappresenta un’ossessione: “Di sicuro non c’è frustrazione, anzi, credo che dovremmo essere orgoglioso dei risultati ottenuti finora, per i quali non posso fare altro che elogiare il lavoro fatto in fabbrica, e tutti i ragazzi in generale. Ripeto, non c’è frustrazione, perché siamo all’inizio di un nuovo ciclo, con nuovi piloti, e sapevamo di non poter andare al 100% sin dalla prima gara, perché partivamo indietro rispetto ad altri. È bello, però, avere buone prospettive”.