"A causa delle molte irregolarità della pista, Interlagos ricorda un po’ i circuiti cittadini. È il peggiore fondo tra tutti i tracciati in calendario. Sarà necessario trovare un buon assetto e avere molta downforce nelle curve lente. Ma c’è anche il lungo ‹dritto› in salita, sul quale bisogna avere una buona top speed. Di Interlagos ho un bel ricordo: lì ho conquistato il primo successo in Formula Renault 2000," ha commentato Robert Kubica.
"Il settore piú importante a Interlagos è sicuramente quello centrale con una notevole sequenza di curve, che richiede molta downforce, una buona trazione e una buona motricità. Nel primo e nel terzo settore conta molto essere veloci, soprattutto la salita chiede un’erogazione importante di potenza. Un fattore determinante a Interlagos è sempre il fondo della pista, che nonostante le continue migliorie rimane piuttosto irregolare: una cosa da tenere presente nella messa a punto meccanica," ha sottolineato Willy Rampf.
"Nel 2006 il GP del Brasile a Interlagos ha deciso il titolo. Spero che anche il Campionato 2007 rimanga aperto fino alla fine e che gli appassionati possano vivere un finale di stagione ‹thriller›. Il tracciato è molto vario… come le condizioni meteo. Sul rettifilo d’arrivo, molto lungo e in salita, i motori vengono sollecitati pesantemente. La pendenza rende molto emozionante anche la partenza. Una particolarità è l’altitudine di São Paulo: a causa dell’aria rarefatta i propulsori perdono circa l’8 per cento di potenza rispetto all’altezza del mare," ha concluso Mario Theissen.
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