La squadra di Hinwill arriva all’appuntamento di Budapest con un morale decisamente solido, essendo terza nel mondiale costruttori con un bottino di 61 punti, 29 di vantaggio sulla Renault e staccata di 50 lunghezze dalla Ferrari. (continua...) Nella sessione di prove di Jerez della scorsa settimana il team si è preparato al meglio per questa sfida, nella quale il meteo potrebbe giocare come l’anno scorso un ruolo chiave. Tuttavia per quest’anno le previsioni indicano che dovrebbero esserci delle temperature più alte, tipiche della regione in questa stagione.

"E’ bello tornare in Ungheria perché vi ho fatto il mio debutto in F1 l’anno scorso. Non vedo l’ora di esserci perché la gara è vicino al mio paese, per cui probabilmente verranno molti tifosi. L’anno scorso ero giunto nei punti, ma siamo stati squalificati. La pista mi piace. E’ speciale perché il volante è sempre girato di un certo angolo, quindi non ci sono pause, i rettilinei sono molto corti. E’ un tracciato difficile, ma a Monaco siamo andati bene, quindi spero che la nostra prestazione sia migliore o altrettanto buona," ha affermato Robert Kubica.

"Dell’Hungaroring ho un ottimo ricordo. Il GP del 2006 è stato fantastico. Ricco di colpi di scena. Al termine ho avuto la macchina danneggiata per un tamponamento causato da Michael Schumacher quando ormai lo avevo passato, ma sono comunque salito sul podio. Nel 1999 sempre a Budapest avevo vinto con anticipo il titolo in Formula 3000. Il circuito è tortuoso e impegnativo dal punto di vista fisico; sorpassare è difficile. Budapest mi piace: è una città dal grande fascino," ha commentato Nick Heidfeld.

"Dopo Monaco, l’Hungaroring è il circuito con la velocità media piú bassa. Le curve si susseguono in sequenza rapida, e il rettifilo d’arrivo è piuttosto corto: c’è quindi bisogno di deportanza massima. Sulla pista c’è sempre molta sabbia e poco grip: l’effetto può essere una tendenza al sottosterzo. Per l’assetto si cura soprattutto il settore centrale che presenta diverse combinazioni di curve," ha dichiarato Willy Rampf, direttore tecnico.

" Per noi la gara del 2006, nella quale Nick ha conquistato il primo podio per il nuovo Team e Robert ha esordito alla grande, rimarrà indimenticabile. Per tradizione, il GP d’Ungheria è caratterizzato da temperature elevate; il tempo brutto dell’anno scorso è stato un’eccezione. L’Hungaroring presenta curve secche e diversi tratti di ‹farfalla aperta›. Con l’afa in passato si sono avute spesso condizioni termiche al limite per i propulsori, perché il calore ristagna negli avvallamenti e mancano i lunghi rettifili per raffreddare il motore," ha concluso Mario Theissen, direttore della BMW Motorsport.
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