red_bull_155Il matrimonio fra Sebastian Vettel e la Red Bull ha finora portato grandi benefici e soddisfazioni ad entrambe le parti, culminate nel dominio assoluto della passata stagione, che ha portato il tedesco a essere il più giovane Campione del Mondo nella storia della Formula 1. Un amore che, però, appare tutt’altro che eterno e incondizionato. (continua...)

Il prolungamento del rapporto fino al 2014, avvenuto solo pochi giorni fa, sembrava aver spento ogni illazione sul futuro del 24enne iridato, in merito a un suo passaggio, più o meno prossimo, in Ferrari o Mercedes.

Invece, a riaprire la porta a quest’eventualità è nientemeno che il padre-padrone del team anglo-austriaco, Dieter Mateschitz: “La clausola d’uscita sul contratto di Sebastian è una formalità, ma era necessaria, perché se un giorno non saremo in grado di dargli ciò di cui ha bisogno e ci chiedesse di lasciarlo andare via, non potremmo negargli questa possibilità”, ha candidamente ammesso il miliardario austriaco, secondo il quale il rinnovo di Vettel, oltre a mantenere saldo il binomio vincente del 2010, dovrebbe produrre due importanti effetti: “Innanzitutto, che egli si possa sentire “al riparo” da tentazioni per un po’; inoltre, servirà a porre fine alla caccia di altre squadre, che ultimamente stava oltrepassando i limiti della correttezza”, ha spiegato al “Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung”.

Nonostante tutto, Mateschitz non teme che la separazione fra il pilota e la scuderia possa avvenire in tempi brevi: “Credo che abbia ricevuto offerte da tutti i top team, quindi la situazione non è quella in cui lui preme per andarsene, mentre noi facciamo di tutto per tenerlo. Sebastian sta bene con noi”. E dal suo fenomeno si aspetta un 2011 di vittorie: “Non credo che soffrirà la pressione di essere il campione in carica; per gli sportivi di alto livello come lui, essa è uno stimolo a continuare a vincere, non un fattore destabilizzante”, ha concluso.

Ma Vettel non è impegnato solamente a definire i passi della sua carriera; dopo essersi lamentato a più riprese riguardo alle novità introdotte quest’anno sulle monoposto, che hanno fatto salire il numero di tasti sul volante addirittura a 47, Sebastian si trova ora a gettare acqua sul fuoco, in merito al minacciato sciopero dei piloti: “Non c’è un pilota che non sia preoccupato per i nuovi dispositivi e regole, siamo tutti d’accordo che potrebbero esserci problemi di sicurezza”, ha affermato al “Mirror”, in qualità di membro del consiglio direttivo della Grand Prix Drivers Association (GPDA).

Aggiungendo, d’altra parte, che l’unità di intenti dei piloti “non comporterà necessariamente uno sciopero; essendo tutti d’accordo, possiamo essere nella condizione di dire “ok, non corriamo”, ma prima di prendere qualsiasi decisione cercheremo di trovare una punto d’incontro con la FIA”, ha spiegato Vettel, lasciando quindi la porta aperta a soluzioni pacifiche, ma anche all’ipotesi più clamorosa, cioè quella di togliersi tuta e casco e dare il via a un braccio di ferro con la Federazione. Anche se con il GP d’Australia sempre più vicino, un muro contro muro sembra la strada meno percorribile.

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