red_bull_148Le immagini di quel 14 novembre sono ancora vive nella memoria degli appassionati, tanto che sembrano passati solo pochi giorni da allora, da quando Sebastian Vettel si è laureato come più giovane iridato della storia della Formula 1. Invece ne sono passati parecchi, precisamente più di tre mesi, e a quattro settimane dal via della stagione in cui dovrà difendere il titolo, il giovane Seb lancia ufficialmente il guanto di sfida a coloro che, presumibilmente, cercheranno di rendergli il più difficile possibile la conferma dell’iride. (continua...)

“Di sicuro Alonso, e anche Hamilton è senza dubbio uno dei piloti migliori”, ha detto il tedesco in un’intervista alla “Sport Bild”. Non solo Fernando e Lewis, comunque, perché Vettel inserisce nella lotta altri contendenti di sicuro valore, alcuni molto vogliosi di rivincite: “Massa non ha avuto un buon 2010, ma non si deve commettere l’errore di sottovalutarlo, perché non è passato molto tempo dalla volta in cui ha dimostrato di essere davvero forte”, ha spiegato, riferendosi al Mondiale perso da Felipe nel 2008.

Lo stesso discorso Sebastian lo fa anche per il suo mentore, il vecchio Schumi: “La sua storia è leggendaria; io non credo proprio che Michael abbia dimenticato come si corre, ma ha avuto a che fare con un Nico Rosberg che ha fatto vedere il suo valore”. La rosa dei nomi presi in considerazione da Vettel comprende inoltre chi lo ha preceduto sull’albo d’oro dei vincitori, quel Jenson Button magari non dotato di un talento sopraffino, ma che ha “delle capacità uniche rispetto ad altri, che lo hanno tenuto in corsa fino quasi alla fine l’anno scorso, e che gli permetteranno di esserci anche nel 2011”.

E Webber? Il fatto che venga menzionato per ultimo può essere, forse, un segnale del fatto che il rapporto fra i due sia rimasto non facile; un problema che potrebbe minare ancora la solidità del team. “Se la nostra macchina sarà abbastanza competitiva, anche lui sarà coinvolto nella lotta al titolo: una minaccia in più per me”. Potranno verificarsi gli stessi attriti già visti in passato, culminati nell’incredibile incidente di Istanbul? “Non credo, abbiamo chiarito da un pezzo quell’episodio”, ha detto Sebastian, lasciando intuire, però, che i due non si trovano esattamente sulla stessa lunghezza d’onda.

Cosa che sembra succedere anche con il suo capo, Chris Horner, che ha ribadito ancora una volta “l’incedibilità” di Sebastian alla Ferrari; recentemente il giovanotto non ha fatto mistero di voler approdare a Maranello in un futuro più o meno lontano, ma il Team principal della Red Bull ha affermato che non è un’ipotesi che Vettel sta considerando seriamente, ricordando che ha ancora un lungo contratto con il team anglo-austriaco: “Le parole di Seb hanno un qualcosa di ‘romantico’, ma ciò non significa che abbia deciso di rinunciare a quello che abbiamo costruito insieme finora. Finchè saremo in grado di dargli una macchina perfetta, resterà con noi”, ha detto l’inglese alla “Bild”.

Un concetto che lo stesso Vettel si è poi affrettato a confermare, affermando di essere felice alla Red Bull, ma Horner è consapevole che la Ferrari suscita un fascino senza paragoni: “Non possiamo competere con la loro storia, che è fantastica; al momento all’esterno siamo visti come la squadra più cool, ma chissà che un giorno non diventeremo anche noi una leggenda. Magari proprio grazie a Sebastian”. A meno che Seb non decida, prima o poi, di provare a far diventare ancora più leggendario chi già lo è, dato che, Alonso docet, “solo alcuni lo dicono apertamente, ma in realtà tutti i piloti sognano di approdare alla Ferrari”.

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