
Il nostro potenziale era decisamente maggiore di quello suggerito dal risultato. Venerdì avevamo trovato un buon assetto per la vettura, ed ero convinto che sarei entrato nell'ultima fase delle qualifiche ottenendo una buona posizione in griglia, ma poi le cose sono andate diversamente. Da quel momento ho capito che per me sarebbe stato molto difficile arrivare in zona punti. (continua...) Cosa è successo nel Q2?
Purtroppo sono uscito con il primo set di gomme, e per un piccolo errore non ho ottenuto il tempo sul giro. Con il secondo set di pneumatici il comportamento della vettura era davvero buono; stavo girando senza errori, con tre decimi in meno rispetto al tempo di 1m 26,6s della prima uscita, quando nel tratto tra la curva 8 e la curva 9 un grano della ruota anteriore destra si è rotto e ho dovuto ritirarmi. Credo di essere stato ad un passo dall'aggiudicarmi un posto tra i primi dieci e che senza quel problema avrei anche potuto arrivare quinto o sesto nel Q2.
Quali sono state le conseguenze di una partenza dal 15o posto?
In casi così non rimane che rifornire la vettura per una prima parte lunga di gara e cercare di migliorare la posizione sfruttando la strategia. Il fatto di essere partito lento non mi ha aiutato e poi ho anche dovuto evitare l'incidente tra Kazuki Nakajima e Giancarlo Fisichella. Nella prima parte della corsa mi sono trovato dietro Rubens Barrichello e,nonostante il mio ritmo fosse più veloce rispetto a quello della Honda, non sono riuscito a sorpassarlo. Praticamente la gara si è risolta tutta in questo modo, e con così pochi ritiri non sono riuscito a ottenere più del 13o posto.
Cosa puoi raccontare del duello con la McLaren di Heikki Kovalainen?
Mi sono divertito. La sua vettura era più veloce, ma stavamo lottando per la posizione e non avevo nessuna intenzione di mollare. Prima mi ha superato lui, poi l'ho sorpassato io. Per certi versi si è ripetuto quello che mi era capitato in GP2 con Lewis Hamilton, sempre a Istanbul. Non vedo perché avrei dovuto semplificargli le cose!
In Turchia era più freddo del previsto. È stato un problema?
In effetti no. Gli anni scorsi la Formula 1 arrivava in Turchia in agosto, con un clima caldissimo; questa volta il calendario ha stabilito maggio, con temperature naturalmente inferiori, ma la scelta dei pneumatici per la gara è stata in ogni caso tra gomme dure e medium. Penso che la mescola troppo morbida non si possa utilizzare per via del notevole carico sulla ruota anteriore destra alla curva 8. Inoltre, con le morbide tutti hanno avuto problemi di blister e usura. Poi la situazione è migliorata man mano che i pneumatici gommavano l'asfalto e per le qualifiche le condizioni erano ottimali.
Alla curva 8, molto veloce, il fondo delle vetture toccava l'asfalto; è stato difficile risolvere questo problema mantenendo il livello della vettura abbastanza basso per il resto del tracciato?
Abbiamo trovato un compromesso soddisfacente e in curva 8 la mia vettura si comportava bene, ma ho notato che molte altre avevano problemi, soprattutto in relazione ai diversi carichi di carburante. Penso che in questo caso abbiamo fatto un ottimo lavoro.
Passi molto tempo alla sede di Colonia?
Sì. Per me è molto importante lavorare a stretto contatto con la squadra e a Colonia ho un appartamento a soli cinque minuti dalla sede della società. E poi, la presenza di un pilota che collabora allo sviluppo della vettura e con il quale si possono discutere le diverse questioni è un vantaggio anche per il team. Il lavoro è difficile, ed è talmente complesso che a volte si pensa di non poter riuscire ad analizzare tutto. Certo... un pilota può trovare difficoltà nel tenersi aggiornato dal punto di vista tecnico, ma in fondo si tratta di imparare: in definitiva è una questione di esperienza.
Sei impaziente di correre il Gran Premio di Monaco?
Quel circuito mi piace, anche se non perdona neanche il minimo errore. Lì mi sono divertito soprattutto in occasione delle gare in GP2, e la corsa del 2006 ha segnato senz'altro una svolta nella mia carriera; partito 17o, sono risalito fino alla quarta posizione prima di dovermi fermare per un problema al cambio. È stato un punto di svolta perché il patron della iSport, Paul Jackson, dato che i suoi due piloti erano fuori stava osservando la gara dalla zona delle Piscine, e si è accorto che riuscivo a ottenere buone prestazioni nonostante l'assetto della vettura non fosse perfetto. In seguito, quando ha avuto problemi con uno dei suoi piloti mi ha offerto una possibilità... e io non me la sono lasciata scappare! Ora non vedo l'ora di guidare al meglio la TF108 sulle strade del Principato.
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