mclaren_148Azzerare il margine d’errore e attaccare fino alla fine del campionato senza accontentarsi semplicemente di limitare i danni. Uscita indebolita dall’ultimo appuntamento, quindici giorni fa a Singapore, la McLaren si dice comunque fiduciosa e fissa gli obiettivi in vista del prossimo Gran Premio del Giappone (in programma questo week end sul circuito di Suzuka), con la convinzione di poter ancora tramutare una classifica, che a quattro gare dal termine, resta corta e intricatissima. (continua...)

Capitalizzare al meglio le esitazioni degli avversi e spingere senza vanificare ogni velleità di rimonta è il must di Jenson Button, quinto nel mondiale a venticinque lunghezze dal capoclassifica Webber, praticamente l’equivalente di una vittoria: “Tutto può ancora succedere, il mondiale è aperto più che mai, dobbiamo solo crederci. Nessuno di noi cinque pretendenti può concedersi il lusso di commettere errori: ogni passo falso da qui alla fine, potrebbe essere fatale, anche se non credo che essere indietro in classifica sia così penalizzante come molti credono. Chi insegue ha tutto da guadagnare e poco da perdere per cui sono ancora convinto di poter vincere questo mondiale. Sono determinato più che mai e voglio a tutti i costi mantenere il numero uno sul musetto della mia macchina!” ha commentato il britannico, che spera di rompere il lungo digiuno di vittorie che dura ormai dallo scorso mese di Aprile, “Suzuka è una pista che mi piace molto e che si adatta al mio stile di guida. Qui ho ottenuto sempre dei buoni risultati, anche se non sono mai riuscito a vincere e questo mi dispiace un po’ perché Suzuka è una pista storica, in cui si è spesso deciso il destino del campionato.”

Terzo nel mondiale, ma reduce da due ritiri consecutivi a Monza e a Singapore (in entrambi i casi per incidente), Lewis Hamilton punta a riprendere la propria marcia magari con una vittoria o un piazzamento sul podio, “Suzuka è una pista vera per piloti veri, un po’ un circuito vecchio stile, veloce e tecnico, su cui è sempre una grande emozione correre. Gareggiare qui è sempre molto impegnativo, perché non c’è il minimo margine di errore e ogni sbavatura può costare davvero cara. Naturalmente io ce la metterò tutta per recuperare: ho bisogno di un buon risultato e sono sicuro di poterlo ottenere” ha dichiarato l’anglo-caraibico, che spera di regolare un conticino in sospeso che lo lega alla pista nipponica, “Ho corso per la prima volta su questo circuito l’anno scorso, perché le precedenti due edizioni si sono disputate al Fuji. Nel 2009 però, non eravamo competitivi ma quest’anno punto a rifarmi. Voglio saldare quest’affare.”

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