In una lunga lettera indirizzata al presidente dell'ACI-CSAI, Luigi Macaluso, Ron Dennis ha esposto la sua versione dei fatti e tutto il suo disappunto per la richiesta di rinvio alla Corte d'Appello Internazionale presentata dall'italiano per la spy story Ferrari-McLaren. La richiesta e' stata accolta ieri dal presidente della FIA, Max Mosley, che ha predisposto una nuova udienza in cui verranno ascoltati i due team e ogni altro concorrente che ne fara' richiesta. (continua...) Alla base della missiva critica di Macaluso vi era l'assenza di provvedimenti ai danni della McLaren nonostante il team di Woking sia stato giudicato colpevole per il possesso di informazioni appartenenti al team di Maranello, in violazione dell'articolo 151c del Codice Sportivo Internazionale.

Dennis ha ammesso che il reclamo sul fondo irregolare della Ferrari e' stato fatto dietro una soffiata di Nigel Stepney a Mike Coughlan. Il nome del tecnico Ferrari non e' stato rivelato perche' i cosiddetti delatori, in Inghilterra, nutrono di grande considerazione. Un dipendente che riscontra una condotta irregolare della propria azienda puo' denunciarla con una soffiata all'autorita' competente o a chi e' in grado di mettere a corrente l'autorita' competente (un concorrente) e va tutelato tenendone segreta l'identita'. Per questo motivo, Dennis respinge le accuse di Jean Todt riguardo la presunta violazione di un patto tra i due team atto ad evitare eventuali reciproche denunce all'autorita' sportiva stipulato ad aprile.

Dennis afferma anche di aver evitato nell'interesse dello sport una protesta ufficiale che avrebbe comportato probabilmente la squalifica delle Ferrari, subito dopo il GP Australia, vinto da Kimi Raikkonen. Subito dopo il managing director Johnathan Neale avrebbe invitato Coughlan ad interrompere ogni contatto con Stepney e ad inizio aprile ha predisposto l'installazione di un firewall aziendale per bloccare le e-mail inviate da Stepney. Neale ha poi consigliato ed autorizzato Coughlan, su richiesta di quest'ultimo, a recarsi ad un incontro con Stepney a Barcellona, il 28 aprile, per mettere fine ai contatti. In base alla sua versione dei fatti, Coughlan ha raccolto di propria iniziativa, e senza informare i superiori, le informazioni Ferrari contenute nel famoso dossier su CD, rinvenute nella sua abitazione, per offrirle ad un altro team insieme a Stepney. Dennis ha fatto anche il nome della Honda, seppur mai accusandola direttamente e facendo riferimento all'incontro avuto da Coughlan e Stepney con Nick Fry, team principal del team giapponese. Coughlan avrebbe cercato di mostrare, durante un incontro ad un ristorante, alcuni disegni a Neale, che avrebbe pero' rifiutato, in quanto non interessato. Nella stessa occasione Coughlan avrebbe chiesto a Neale di poter rescindere il suo contratto con la McLaren. Quanto a Tylor, questi avrebbe visto solo un diagramma non meglio precisato e di origine sconosciuta.

Dennis ha ribadito che da un'indagine fisica ed elettronica svolta a Woking (con la consulenza della Kroll) nessun informazione appartenente alla Ferrari e' entrata nella factory del team.

A suo parere, inoltre, la Ferrari avrebbe avuto ampie occasioni per esporre le proprie ragioni all'udienza del Consiglio Mondiale. Anzi, il team di Maranello avrebbe consegnato una memoria scritta il 20 luglio, memoria finita sui giornali ma arrivata alla McLaren solo due giorni prima dell'udienza. Secondo il boss del team di Woking inoltre, alla Ferrari sarebbero state garantite opportunita' di intervento tramite le domande dei legali e all'intervento di Jean Todt.

Infine Dennis ha sottolineato costantemente e con dure critiche la campagna stampa attuata, a suo dire, dalla Ferrari per danneggiare la McLaren e ha invitato Macaluso ad avere un comportamento equo e non fazioso augurandosi che un campionato cosi' bello non venga combattuto in aula o sulla stampa.
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