La McLaren è ottimista sulla possibilità di avere a disposizione Fernando Alonso nel Gran Premio della Cina del prossimo fine settimana. Non c’è ancora la certezza che il pilota spagnolo possa tornare ad indossare casco e tuta a Shanghai, perché l’ok arriverà solo dopo le visite mediche che effettuerà lo staff medico della FIA il prossimo giovedì. (continua...)

C’è però molta fiducia sul ritorno nell'abitacolo della MP4-31 dello spagnolo, e, anche se Stoffel Vandoorne ha già ricevuto dalla squadra il biglietto aereo per Shanghai, il pilota belga (che ha esordito in Bahrain) non dovrebbe essere della partita.

Per riuscire a capire se ci potrebbero ancora essere delle problematiche che potrebbero bloccare Alonso, abbiamo chiesto un parere a Riccardo Ceccarelli, dottore impegnato sui campi di gara della Formula 1 da molti anni con Formula Medicine.

“Le problematiche che hanno bloccato Fernando sono due e differenti tra loro – ha spiegato il dottor Ceccarelli – quella legata alla frattura della costola diventa un problema solo per il dolore che provoca. Nel 1993 ricordo che Pierluigi Martini disputò due Gran Premi con una costola rotta assumendo degli antidolorifici. Questa problematica è legata molto alla sensibilità del pilota e dall’entità del dolore. In generale questo trauma dura per tre settimane, quindi Fernando dovrebbe essere nei tempi di recupero ordinari”.

“Ben diversa è, invece, la problematica legata al pneumotorace – ha proseguito il medico toscano - in questo caso sono i medici a decidere l’idoneità a tornare al volante della monoposto. Tutto dipende dall’entità del trauma".

"Se è lieve credo che non ci saranno complicazioni, in caso contrario il problema diventa incompatibile con l’attività sportiva. Non ho dati diretti in merito, ma avendo visto Fernando in Bahrain, deduco che sia arrivato in aereo, e questo è già un buon segno. Quando si soffre un pneumotorace importante, non è consigliabile volare".

"Anni fa ebbe un problema simile Mika Salo, proprio alla vigilia del suo debutto Mondiale con la Toyota. Nel suo caso fu un trauma spontaneo, e ricordo che ritardammo fino all’ultimo il trasferimento aereo per escludere la possibilità di problemi”.

Intanto Alonso tre giorni fa ha pubblicato su Instagram una fotografia che lo ritrae di spalle durante quella che sembra essere una seduta di allenamento. Al di là del tatuaggio che raffigura un samurai, ha colpito la presenza degli ematomi che tra luce ed ombre si intravedono sulla schiena.

La sicurezza di questa generazioni di monoposto ci ha abituati a vedere i piloti uscire autonomamente dagli abitacoli, ma le forze degli impatti sono comunque sempre di molti “G” che il corpo è costretto a subire. E nel caso di Alonso non sono stati pochi, come conferma la presenza di ematomi a distanza di tre settimane dal botto di Melbourne.

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