ferrari_545Alla gara d’apertura della stagione 2012 la Ferrari si era presentata fuori dal gruppo delle favorite, complice una vettura dimostratasi, nei test invernali, inferiore alla concorrenza diretta, quindi non sufficientemente competitiva per le posizioni che contano. Alla luce di questa situazione, e con due gare, Australia e Malesia, ormai alle spalle, nel box del cavallino sembra essersi creata una profonda spaccatura, a livello di morale e prestazioni, fra i due piloti. (continua...)

 

Mentre a Melbourne Fernando Alonso ha corso, in condizioni normali, ampiamente al di sopra dei limiti della F2012, portando a casa un quinto posto che aveva il sapore del gran risultato, contemporaneamente Felipe Massa incappava in ogni genere di disavventura, fra sorpassi subiti da monoposto di livello non eccelso, notevoli disagi con le gomme, che il brasiliano sembra distruggere, piuttosto che sfruttare, fino allo scontro da destruction derby con Bruno Senna, che ha portato entrambi al ritiro.

In Malesia, se possibile, per il brasiliano la giornata è stata ancora peggiore; al di là della vittoria di Alonso, con conseguente leadership in campionato, e dell’ennesima prestazione incolore di Felipe, giunto ultimo e primo dei non doppiati, a complicargli ancora di più la vita ci si è messo anche il secondo posto di Sergio Perez, il messicano della Sauber iscritto nel programma per giovani talenti della Ferrari, da più parti indicato, già da tempo, come sicuro sostituto di Massa a fine stagione.

Uno scenario senza dubbio non positivo, ma dal quale il pilota di San Paolo deve fare di tutto per uscirne, e da parte sua la Ferrari sembra intenzionata ad aiutarlo in ogni modo, come dichiarato dal Stefano Domenicali al termine della gara di Sepang: “Anche nel 2008 ebbe un inizio di questo tipo, a causa del quale in molti chiesero che venisse sostituito, ma noi lo incitammo a reagire, e lui subito dopo vinse due gare consecutive”.

Immaginare che, allo stato attuale delle cose, Massa possa aggiudicarsi i prossimi due GP appare, se non impossibile, quantomeno molto difficile, anche per via dello stato di forma della monoposto. Logico invece attendersi dal brasiliano dei passi in avanti, consistenti almeno nell’ingresso stabile in zona punti.

Ad ogni modo, il team ha deciso di stringersi intorno al suo pilota, tanto che Felipe, invece di tornare a casa, in Brasile, è atteso a Maranello nella giornata di giovedì: “Lo spirito giusto è solo quello di essere uniti, come lo è il nostro team, nel quale tutti siamo pronti ad aiutarlo. Dopo Sepang ha cambiato i suoi piani; verrà in sede per lavorare insieme agli ingegneri, analizzando con calma tutto ciò che è accaduto in queste prime due gare, cercando di capire perché non è riuscito a ottenere i risultati che invece crediamo sia in grado di darci”, ha spiegato Domenicali.

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