ferrari_514Giocando con il passato, Fernando Alonso probabilmente sarebbe apparso come il classico cavaliere sempre pronto alla battaglia anche in tempo di tregua. Un po’ come oggi, anche se di cavalli da gestire ne ha oltre settecento e ha per simbolo della casata un destriero nero circondato da un alone rosso come il fuoco ardente. Lo spagnolo, dopo un’annata avara di soddisfazioni, e dopo aver sfiorato il colpaccio nel 2010, rilancia con più forza la sua fame di vittoria e fa leva sulla carica emotiva della Ferrari. (continua...)

“C’è un certo ottimismo” ha confessato l’asturiano, “un sovraccarico come in tutti gli inverni alla Ferrari, così come nel pre-campionato per il Real Madrid. Siamo il miglior team in Formula 1 e abbiamo l’obbligo di essere campioni del mondo. Siamo ottimisti, ma avremo rivali forti e il campionato sarà deciso da uno o due decimi”, ha anticipato. E parlando dei vincitori 2011, come riportato da “Europa Press”, ha aggiunto: “La Red Bull è stata molto, molto buona e sarà ulteriormente migliorata, ma non hanno tanto spazio per migliorare come noi”.

Alonso quindi, come già espresso dal presidente Luca Cordero di Montezemolo nel tradizionale pranzo di Natale della scuderia, conta sulla voglia di riscatto degli uomini in rosso. Mentre non punta molto sul giro di vite imposto dalla Federazione sul fronte aerodinamico, con l’abolizione dei diffusori soffiati e degli scarichi bassi, l’arma che ha permesso alla RB7 di fare il vuoto sulla diretta concorrenza: “Non importa quali regole pensi (la FIA, ndr), perché gli ingegneri sono più intelligenti”, ha ribadito.

Stuzzicato poi sull’incoronazione di Sebastian Vettel come miglior pilota attuale, esito di un sondaggio fatto tra i team principal della Formula 1 (mentre lui è finito dietro Jenson Button), Alonso come un abile incassatore della boxe ha replicato con ironia: “La prima posizione naturalmente spetta al campione, perché è stato il migliore. Sugli altri, molti di noi hanno fatto una buona stagione ed è difficile dare un valore per le differenze delle auto”. E a “La Gazzetta dello Sport” ha voluto anche sottolineare: “La F1 va a cicli. Sebastian ha vinto due volte, io ho vinto due volte, ma vedremo fra dieci anni chi ne ha di più. E’ stato molto fortunato ad avere una vettura competitiva così rapidamente, ma non vorrei scambiarla con nessuno. Sto con la squadra in cui voglio essere”.

Una dichiarazione d’amore che sta portando alla nascita della prossima vettura, una monoposto estrema e diversa dalla deludente 150° Italia, che Alonso ha già visto in galleria del vento e su cui ha accettato tutti i rischi del caso, pur di poter guidare un auto “dominante” come lo furono la F2002 e F2004 tanto case negli ambienti di Maranello. “Ho visto l’auto quando sono stato a Maranello in questi quattro giorni”, ha confessato il pilota durante una conferenza stampa dello sponsor Santander a Madrid. “Ho visto solo la versione in galleria del vento, ma dobbiamo aspettare. A questo punto della stagione tutti noi abbiamo visto la macchina migliore per il prossimo anno. Dobbiamo attendere fino a febbraio quando sarà in pista, per vedere i risultati e per notare quanto velocemente si può andare. Quello che è chiaro è che tutto il team è molto, molto motivato ​​per il prossimo anno. C’è una voglia di guadagnare il terreno perduto e le sensazioni che ha provato la Red Bull negli ultimi due anni”.

Parlando ancora di ciò che non ha funzionato e bisogna correggere per evitare le delusioni 2011, Alonso ha aggiunto: “Abbiamo avuto problemi di aerodinamica quando la galleria del vento non funzionava bene. Avevamo una filosofia diversa per adattarci alle Pirelli, una diversa filosofia di sospensioni e di molte altre cose. Così abbiamo un grande margine per migliorare. Quindi penso che loro (i rivali, ndr) miglioreranno di X per cento, e noi abbiamo intenzione di migliorare di X per due, quindi saremo molto più vicini”. Quindi ha sottolineato: “Per l’auto abbiamo preso alcune misure e usato alcune innovazioni che probabilmente non sarebbero state utilizzate negli anni precedenti a causa di un approccio più conservativo della Ferrari. Quindi tutto questo ci fa sentire ottimisti”.

Alonso poi è stato interpellato anche sul mercato piloti, in particolare sull’uscita del connazionale Jaime Alguersuari dal progetto Toro Rosso, diretto probabilmente verso la Hispania Racing Team per costituire una squadra tutta spagnola con Pedro de la Rosa. “Non mi interessa se Jaime stia andando verso la HRT o meno” ha detto schietto lo spagnolo, che come riportato dalla stampa spagnola non è stato mai suo grande amico. “In merito alla sua partenza (da Toro Rosso)” ha detto ancora il due volte iridato della Ferrari, “non ho grandi pareri. Non so come abbia lavorato con la squadra e se erano felici dei loro piloti o meno”. Ma ha anche indicato: “Sono sorpreso perché hanno cambiato entrambi i piloti nello stesso tempo e le squadre hanno bisogno di continuità, ma sono stato anche sorpreso di Sutil (che ha perso il suo posto in Force India)” ha continuato. “Credo che la Toro Rosso e la Red Bull abbiano molti giovani piloti e solo per due posti (Toro Rosso) hanno sentito il bisogno di provarne altri” ha concluso.

Ritornando invece a parlare di sé, il pilota di Oviedo ha detto: “Ora però è giunto il momento di staccare la spina per qualche settimana. Bisogna ricaricare le batterie ed essere pronti al 100% per la prossima stagione, quando credo che ci sarà molto più equilibrio rispetto a quella appena conclusa. La Red Bull resterà fortissima ma credo che avranno meno margine di miglioramento rispetto a noi, che quest’anno eravamo più indietro”. Chissà che l’ultimo impegno da Re Magio non significhi portare un altro alloro a Maranello nel prossimo anno.

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