ferrari_432Di momenti più o meno bui, nella sua decennale storia, ne ha già avuti altri. Ma è innegabile che beccarsi un giro di distacco da quelli che dovrebbero essere gli avversari diretti nel mondiale, è qualcosa difficilissimo da mandare giù. A maggior ragione se ti chiami Ferrari e sei la scuderia più vincente di sempre in Formula 1. (continua...)

Episodi come quello di domenica scorsa, appunto il doppiaggio subìto da Red Bull e McLaren, non passano inosservati. Di conseguenza, qualcuno doveva pur pagare lo smacco di Barcellona, e costui risponde al nome di Aldo Costa.

Direttore tecnico dal 2008, ma a Maranello già dal 1995 con altri incarichi, l’ingegnere di Parma sconta le pessime prestazioni della 150° Italia, un progetto evidentemente nato non bene, che per un certo verso segue il fallimento della F60 del 2009, e anche la non perfetta F10 dell’anno scorso, con la quale Fernando Alonso è riuscito comunque a giocarsi il campionato fino alla fine.

Non sorprende del tutto, quindi, che a saltare sia stato proprio Costa, il quale però non è di certo l’unico responsabile di una stagione che sembra già chiusa, in negativo.

Provvedimento che è stato preso nell’ottica di una riorganizzazione dell’intera area tecnica, che vede ora Pat Fry come responsabile dell’Autotelaio, la Produzione affidata a Corrado Lanzone, per finire con la conferma di Luca Marmorini per il ramo Motori ed Elettronica.

Tornando alla gara spagnola, il divieto della FIA di usare il nuovo alettone posteriore portato a Barcellona, ha indispettito i vertici di Maranello; i quali sul momento hanno preferito non commentare la decisione della Federazione, ma hanno fatto sapere che la questione non finirà così.

Per ora non dico niente, ma penso che mi farò sentire nei prossimi giorni”, ha dichiarato il presidente Luca di Montezemolo all’agenzia “ANSA”.

Al di là del fatto che fosse regolare o meno, Alonso non crede che la causa della debàcle del Montmelò risieda nel mancato utilizzo della nuova ala posteriore, che secondo quanto dichiarato dallo spagnolo ad “Autosprint”, avrebbe dato un vantaggio in termini di tempo sul giro non superiore, al massimo, al decimo e mezzo.

Per Fernando la scarsa competitività della 150° Italia è dovuta, invece, a una cronica mancanza di carico aerodinamico. Un handicap che magari non si fa troppo sentire quando si montano gomme morbide, ma che in presenza della mescola hard, o super-hard come accaduto a Barcellona, ha conseguenze drammatiche.

A cominciare da un forte sottosterzo nelle curve lente, mentre in quelle veloci la macchina tende a scivolare verso l’esterno, a causa proprio della scarsa aderenza con l’asfalto. Nonostante tutto, lo spagnolo è più che mai deciso a non arrendersi di fronte a nulla, pur consapevole che il tempo per recuperare non è infinito: “E’ frustrante fare un giro perfetto in qualifica e non andare oltre il quarto posto, a un secondo dalla pole. Ma io sono testardo, non possiamo mollare così presto. Nelle prossime gare avremo a disposizione le gomme con le quali andiamo meglio, cioè soft e super-soft”.

Posizione condivisa da Stefano Domenicali, che ha indicato i prossimi tre appuntamenti, in programma a Montecarlo, Montreal e Valencia, come tappe fondamentali per capire se è ancora possibile salvare questa stagione: “Dopo questi GP vedremo dove saremo, e che direzione prendere”, ha dichiarato il responsabile della Ferrari ad “Autosprint”.

Anche perché oltre alle questioni tecniche, stanno entrando in ballo anche altri fattori: sembra infatti che il banco di Santander, sponsor principale del team di Maranello, oltre che di Alonso, non sia affatto contento dei risultati visti finora. Tanto che il proprietario Emilio Botin non avrebbe esitato a mostrare allo stesso Domenicali il proprio disappunto.

Un’altra grana che si va ad aggiungere ad un momento non particolarmente tranquillo per un Cavallino che vuole tornare a essere rampante.

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