
Per il terzo anno consecutivo, il cavallino rampante ha offerto questa chance al podio della categoria cadetta italiana grazie alla collaborazione con l’ACI-CSAI. Circa 30 i giri completati per ciascuno dei piloti, sotto l’occhio attento del responsabile della Ferrari Driver Academy, Luca Baldisserri, e del team F1 Clienti della rossa, che hanno poi compiuto un briefing di fine giornata con i tecnici.
I tre giovani, che si sono recati a Maranello nei giorni scorsi per realizzare il sedile, sono scesi sul tracciato romano (che per l’occasione apriva gratuitamente le sue porte al pubblico) nell’ordine di classifica del campionato. Nessun rilevamento cronometrico ufficiale, ma dai tempi ufficiosi il più veloce è stato proprio l’unico italiano presente, Caldarelli, davanti a Ramos (che ha girato su pista umida nei primi momenti) e a Richelmi.
Il 20enne abruzzese era del resto l’unico dei tre ad aver già provato una vettura di F1, per la precisione due anni fa, quando faceva parte del programma giovani piloti della Toyota. “Provare la Ferrari è il sogno di tutti i piloti e non solo,” commenta. “Ho cercato di mettere da parte ogni timore reverenziale per non sprecare neppure un istante. Sarà una giornata che ricorderò sempre.”
Il campione Ramos, 21 anni da Porto Alegre, invece, aveva provato finora solamente una GP2. E calarsi nell’abitacolo di una monoposto della massima formula è stata un’esperienza emozionante, come racconta: “Scendere in pista su una monoposto Ferrari è un’esperienza incredibile, oltre ogni aspettativa. Ho cercato di godermela fino in fondo perché ha rappresentato la realizzazione di un sogno. Durante il test, sono stato seguito da un team di professionisti che mi ha fatto sentire perfettamente a mio agio e che ha contribuito a rendere quest’avventura indimenticabile.”
Dei tre, il ventenne monegasco Richelmi era indubbiamente il meno esperto di vetture di tale potenza, non essendo mai salito su un’auto di categoria superiore alla Formula 3: “Ho capito che c’è molto lavoro da fare e che guidare la Formula 1 necessita di grande allenamento e di un’attenta preparazione. Sono orgoglioso di aver avuto una simile opportunità.”