ferrari_255E’ stato un Gran Premio di Monaco in agrodolce per me. E’ chiaro che il bilancio in termini di punti e' negativo, soprattutto perché avevamo tutte le carte in regola per lottare per la vittoria. Venivamo dal weekend di Barcellona, dove non avevamo il passo per vincere mentre sul tracciato monegasco, dove l’aerodinamica e' meno importante, eravamo piu' competitivi. (continua...)

Quando si ha una macchina facile da guidare – e la F10 lo e', come ci siamo accorti subito Felipe ed io, sin dal primo test a Valencia – si acquisisce velocemente fiducia, il che e' fondamentale su una pista come quella. Poi, sabato mattina, e' successo quello che sapete tutti e il sesto posto conquistato domenica ha assunto cosi' un sapore ben diverso: questo risultato deve rendere orgogliosa la squadra per tutto quello che ha fatto in circostanze cosi' difficili. Non mi era mai accaduto di non poter disputare le qualifiche. Un conto e' uscire nelle prime fasi, per un errore o per un problema tecnico; un altro e' sapere di essere condannato a guardare i monitor sin dall’inizio. E’ stato davvero crudele ma credo che questo episodio ci abbia reso ancora piu' forti come gruppo: e' in momenti come questi che si vedono i grandi uomini e tutta la squadra e' stata straordinaria.

Domenica ho provato una grande soddisfazione. Eravamo consapevoli che, se volevamo arrivare in zona punti, tutto doveva essere perfetto: macchina, strategia, sorpassi, gomme. E cosi' e' stato. I primi giri sono stati molto intensi, con sei sorpassi e poi dovevo cercare di sfruttare la strategia, aspettando quindi i pit-stop degli altri. Dal giro 28 mi sono ritrovato in sesta posizione e, da quel punto in avanti, ho pensato soprattutto a gestire la macchina e le gomme: avevamo finito di assemblare la vettura poche ore prima e riuscire finire una corsa cosi' dura senza il minimo problema fa capire quanto siano stati bravi i ragazzi. Alla fine c’e' stato l’episodio con Michael: dal muretto mi avevano informato che, con la gara neutralizzata nell’ultimo giro non si potevano fare sorpassi e quindi ero tranquillo, tanto e' vero che poi gli Steward hanno rimesso le cose a posto.

Ora dobbiamo rimboccarci le maniche per spingere ancora di piu' sullo sviluppo della macchina: c’e' ancora da recuperare in termini di prestazione ma siamo in piena lotta e non vogliamo lasciare nulla d’intentato per arrivare a raggiungere i nostri obiettivi.

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