Gli uomini della Ferrari si sono già messi alle spalle il deludente weekend di Yeongam, dove sono definitivamente andate in fumo le speranze di portare il titolo iridato a Maranello. Resta da provare a conquistare il secondo posto nel Mondiale Costruttori, ma il focus dei tecnici del Cavallino sembra già essersi concentrato sulla stagione che verrà. (continua...)
Non a caso, a pochi giorni dal weekend del Gp del Giappone, il direttore tecnico Pat Fry ha confermato che il nuovo arrivato James Allison sta concentrando i suoi sforzi sulla monoposto 2014, che sarà basata su un regolamento completamente nuovo che prevede il ritorno dei motori turbo.
"L’arrivo di James è molto positivo per la squadra: c’è tanto lavoro da fare ed è importante avere uomini di grande valore come lui. James si sta concentrando sul progetto della monoposto del 2014 mentre io mi sto occupando in particolar modo sull’aspetto ingegneristico e organizzativo, sia per quanto riguarda l’attualità che il futuro prossimo venturo" ha detto al sito ufficiale della Ferrari.
Continuando a parlare dell'anno prossimo, Fry ha aggiunto che la gestione della gara sarà sicuramente differente rispetto ad oggi: "E’ vero, penso che le gare saranno piuttosto diverse l’anno prossimo. Poiché ci saranno una quantità e una portata massima di carburante disponibile in gara e diversi quantitativi di energia è possibile che si abbiano differenze molto sensibili fra il massimo ritmo possibile e un passo orientato al risparmio di energia e benzina, fino ad arrivare anche a divari fra un secondo e un secondo e mezzo in gara. Stiamo cercando di studiare quale potrà essere la miglior strategia possibile per sfruttare nella maniera più efficace ed efficiente quello che avremo a disposizione: sarà importante individuare per ogni pista e per ogni gara dove e quando conviene sfruttare tutto il potenziale oppure è meglio cercare di risparmiare benzina".
Anche per i piloti si tratterà quindi di una sfida completamente nuova: "Anche loro avranno molto da imparare. E’ una vera e propria svolta rispetto alle abitudini: sta a noi ingegneri trovare le simulazioni migliori e farle provare ai piloti al simulatore. A loro toccherà allenarsi molto più intensamente, prima ancora di andare in pista la prima volta. E’ ovvio che avere un pilota esperto possa essere un elemento positivo: più velocemente si apprenderanno certi meccanismi, più facilmente ci si potrà concentrare sul normale lavoro di sviluppo della monoposto".
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