
Il pilota italiano, che si è già cimentato con le monoposto di Formula 1 di HRT nel 2010, e nella stagione successiva con quella della ex Lotus (ora Caterham) nel ruolo di collaudatore, adesso spera che i 25 punti di margine sul rivale che gli hanno consentito di conquistare il titolo di GP2 nel finale di Singapore, siano anche un alettante biglietto da visita per qualche scuderia. Fattore importante anche la giovane età, ma anche una profonda esperienza con diversi tipi di monoposto maturata nel tempo. Gli occhi sono già puntati anche sui prossimi test di Formula 1 dedicati ai giovani piloti ad Abu Dhabi, a novembre.
Interpellato sul proprio futuro, Valsecchi ha risposto: “Non lo so, ma in Italia si dice sempre che non c’è un pilota italiano in Formula Uno, ma prima d’ora chi se lo meritava?”. Quindi ha detto: “Spero davvero di avere una possibilità, perché al momento siamo abbastanza forti per farlo, quindi spero davvero che ci sia una possibilità, e che possa dimostrare che merito di essere lì”. E la voglia di correre è tanta, pronto a firmare anche per disputare subito un altro appuntamento in Giappone, se ci fosse la possibilità; e chissà che una chiamata prima della tappa di Abu Dhabi non arrivi realmente. Il telefono resterà acceso.
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