formula_1186Non porterà a casa nemmeno il punticino di consolazione Mark Webber dal Gran Premio di Singapore: il pilota australiano ha infatti perso nel dopo-gara la sua decima posizione per colpa di una penalità di 20 secondi inflittagli dalla direzione corsa. (continua...)

 

Il portacolori della Red Bull è stato sanzionato per essere finito fuori pista nel sorpasso al rivale della Sauber, Kamui Kobayashi: “La vettura numero 2 ha lasciato la pista e ha tratto un vantaggio quando è rientrata,” hanno spiegato i commissari. La penalità fa sì che Webber scenda all’11° posto, facendo salire così il compagno di squadra di Kobayashi, Sergio Perez, in zona punti.

Penalizzato anche Michael Schumacher per il suo tamponamento a Jean-Eric Vergne in staccata dopo il primo ingresso in pista della safety car. A nulla sono valse le sue giustificazioni secondo cui la causa dell’incidente sarebbe stato un guasto ai freni: il tedesco della Mercedes partirà con dieci posizioni di ritardo sulla griglia di partenza del prossimo Gran Premio del Giappone.

I commissari hanno invece ritenuto di non intraprendere alcuna azione nei confronti del vincitore Sebastian Vettel, convocato a causa del suo rallentamento alle spalle della vettura di sicurezza che ha quasi provocato il tamponamento di Jenson Button in vista della ripartenza.

“Un esame della telemetria dell’acceleratore, dello sterzo e dei freni di entrambe le vetture non ha indicato un rallentamento eccessivo da parte del leader della gara,” commenta il comunicato degli steward. “L’articolo 40.13 stabilisce infatti che la prima vettura può dettare il passo.”

Nel dopo gara di Singapore ci sono state diverse penalità, ma tra i piloti finiti sotto la lente d'ingrandimento del collegio dei commissari c'è anche chi se l'è cavata solamente con una tirata d'orecchie e senza conseguenze.

Ad esempio questo è il caso di Bruno Senna, che era finito sotto investigazione per una manovra di difesa abbastanza al limite effettuata nei confronti di Felipe Massa, ritenuta comunque regolamentare da parte dei commissari.

Stesso discorso che vale anche per Sebastian Vettel, finito sotto osservazione a causa del malinteso con Jenson Button alla prima ripartenza dalla safety car, quando il tedesco ha "inchiodato", rischiando di essere tamponato dal rivale della McLaren. Anche in questo caso però è stato deciso di non prendere provvedimenti.

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