
Adrian Newey e la Renault, infatti, hanno affinato ulteriormente il sistema che permette di aumentare il carico nell’estrattore posteriore portando i gas roventi di scarico al piede della ruota posteriore. Non potendo esasperare la fase in rilascio del motore è stato estremizzato il concetto nella prima fase dell’accelerazione, all’uscita delle curve e nella percorrenza delle chicane, quando serve il massimo carico aerodinamico perché la monoposto sta procedendo a bassa velocità.
È ormai assodato che si spengono da quattro a sei candele del V8 2,4 litri per indurre la post-combustione del comburente (benzina + aria) negli scarichi: il vantaggio è duplice perché si aumenta il carico aerodinamico e si riduce il rischio del pattinamento di potenza che può pregiudicare la durata delle gomme.
Il dossier tecnico che ha messo in dubbio la legalità della Red Bull Racing è stato bocciato dal collegio dei commissari sportivi solo perché la norma regolamentare era scritta male. Ecco perché adesso è arrivato l’ennesimo chiarimento della FIA.
La Federazione Internazionale non vincola l’anticipo, ma fissa dei limiti sulla variazione di coppia che può essere utilizzata ai diversi regimi di rotazione. Si parla di una tolleranza del 2% per regimi oltre i 6 mila giri rispetto alla rampa di riferimemento, quindi valori certamente inferiori a quelli registrati da Jo Bauer al Gp di Germania sulle RB8 di Sebastian Vettel e Mark Webber.
Sarà interessante scoprire quali effetti avrà la decisione FIA nel week end dell’Hungaroring perché i “bibitari” non sono stati gli unici a spingere al limite la sperimentazione si questo tema…
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