
Pirelli porterà in Cina la mescola P Zero White medium e la mescola P Zero Yellow soft, su un circuito ben noto per le sue curve veloci, per i lunghi rettilinei e le brusche zone di frenata.
Tutti questi elementi renderanno il fattore gomme estremamente importante, con una strategia di tre pit-stop che lo scorso anno ha dettato la velocità necessaria per poter vincere la gara. La mescola media e quella morbida garantiscono il miglior compromesso tra grip e performance sul circuito; la pioggia potrebbe però scompigliare i piani, dunque, anche il Cinturato Green Intermediate ed il Cinturato Blue Wet potrebbero fare la loro apparizione in Cina.
A differenza della Malesia, dove gli acquazzoni sono di solito brevi ma intensi, la pioggia in Cina è generalmente leggera ma di lunga durata, condizione ideale per le gomme intermedie.
Il Direttore Motorsport Pirelli, Paul Hembery, ha dichiarato: “Quella in Cina si è rivelata essere una delle gare più affascinanti del nostro primo anno in Formula 1, per quest’anno ci aspetta dunque una sfida ardua da mantenere. Tuttavia, la filosofia che abbiamo adottato per questa stagione vede un aumento dei picchi prestazionali di ciascuna gomma slick, e ciò dovrebbe tradursi in gare più veloci e ravvicinate. Sebbene le temperature ambientali tendono ad essere mediamente basse in Cina, il degrado degli pneumatici è abbastanza elevato a causa del layout del tutto particolare di questo circuito. Dunque, pur avendo scelto le stesse mescole portate in Australia, medium e soft, qui i nostri P Zero si troveranno ad affrontare una sfida diversa rispetto a quella vista a Melbourne".
L’uomo al volante, Sergio Perez, della Scuderia Sauber, ha commentato: “Sul circuito di Shangai sarà molto importante per le gomme avere il giusto set up della monoposto, in particolare per l’asse anteriore. Le lunghe curve veloci, in particolare la curva 1, sottopongono le gomme anteriori ad un elevato carico e bisogna fare attenzione a non consumarle troppo velocemente . Questo è l’aspetto più rilevante che coinvolge le gomme sul circuito cinese. Per quanto riguarda me, sono davvero impaziente di disputare questa gara. Abbiamo dimostrato che la Sauber C31-Ferrari può essere competitiva. Adesso dobbiamo concentrarci e lavorare duro per continuare a sviluppare la macchina".
Il test driver Pirelli, Jaime Alguersuari, ha dichiarato: “Quello cinese è un circuito in cui la gestione e la strategia degli pneumatici faranno la differenza. Giusto per fare degli esempi: lo scorso anno, Lewis Hamilton vinse facendo una sosta in più rispetto a Sebastian Vettel, mentre Mark Webber partì male nelle qualifiche ma, grazie anche ad una perfetta gestione delle gomme, riuscì a rimontare e ad arrivare terzo. Sono due le curve particolarmente impegnative su questo circuito, dove le gomme faranno la differenza: la chiave per poterle sfruttare al meglio sta nel comprendere il comportamento delle due diverse mescole, a partire dalla curva 1. Questa curva a destra ti dà l’impressione di non finire mai, e diventa sempre più stretta fino a quando non sembra avvolgersi completamente su se stessa. Gli pneumatici qui devono lavorare veramente tanto al fine di mantenere la giusta traiettoria. L’altra curva chiave è la 13, la lunga curva a destra appena prima del rettilineo principale. Si tratta di una curva veloce, leggermente inclinata, dove le gomme devono sopportare carichi sempre maggiori man mano che si accelera verso il rettilineo e la zona dove è possibile usare il DRS. Avere un’ottima trazione in questa curva è fondamentale, soprattutto in qualifica, per consentire al pilota di affrontare alla massima velocità il rettilineo".
Tutti questi elementi renderanno il fattore gomme estremamente importante, con una strategia di tre pit-stop che lo scorso anno ha dettato la velocità necessaria per poter vincere la gara. La mescola media e quella morbida garantiscono il miglior compromesso tra grip e performance sul circuito; la pioggia potrebbe però scompigliare i piani, dunque, anche il Cinturato Green Intermediate ed il Cinturato Blue Wet potrebbero fare la loro apparizione in Cina.
A differenza della Malesia, dove gli acquazzoni sono di solito brevi ma intensi, la pioggia in Cina è generalmente leggera ma di lunga durata, condizione ideale per le gomme intermedie.
Il Direttore Motorsport Pirelli, Paul Hembery, ha dichiarato: “Quella in Cina si è rivelata essere una delle gare più affascinanti del nostro primo anno in Formula 1, per quest’anno ci aspetta dunque una sfida ardua da mantenere. Tuttavia, la filosofia che abbiamo adottato per questa stagione vede un aumento dei picchi prestazionali di ciascuna gomma slick, e ciò dovrebbe tradursi in gare più veloci e ravvicinate. Sebbene le temperature ambientali tendono ad essere mediamente basse in Cina, il degrado degli pneumatici è abbastanza elevato a causa del layout del tutto particolare di questo circuito. Dunque, pur avendo scelto le stesse mescole portate in Australia, medium e soft, qui i nostri P Zero si troveranno ad affrontare una sfida diversa rispetto a quella vista a Melbourne".
L’uomo al volante, Sergio Perez, della Scuderia Sauber, ha commentato: “Sul circuito di Shangai sarà molto importante per le gomme avere il giusto set up della monoposto, in particolare per l’asse anteriore. Le lunghe curve veloci, in particolare la curva 1, sottopongono le gomme anteriori ad un elevato carico e bisogna fare attenzione a non consumarle troppo velocemente . Questo è l’aspetto più rilevante che coinvolge le gomme sul circuito cinese. Per quanto riguarda me, sono davvero impaziente di disputare questa gara. Abbiamo dimostrato che la Sauber C31-Ferrari può essere competitiva. Adesso dobbiamo concentrarci e lavorare duro per continuare a sviluppare la macchina".
Il test driver Pirelli, Jaime Alguersuari, ha dichiarato: “Quello cinese è un circuito in cui la gestione e la strategia degli pneumatici faranno la differenza. Giusto per fare degli esempi: lo scorso anno, Lewis Hamilton vinse facendo una sosta in più rispetto a Sebastian Vettel, mentre Mark Webber partì male nelle qualifiche ma, grazie anche ad una perfetta gestione delle gomme, riuscì a rimontare e ad arrivare terzo. Sono due le curve particolarmente impegnative su questo circuito, dove le gomme faranno la differenza: la chiave per poterle sfruttare al meglio sta nel comprendere il comportamento delle due diverse mescole, a partire dalla curva 1. Questa curva a destra ti dà l’impressione di non finire mai, e diventa sempre più stretta fino a quando non sembra avvolgersi completamente su se stessa. Gli pneumatici qui devono lavorare veramente tanto al fine di mantenere la giusta traiettoria. L’altra curva chiave è la 13, la lunga curva a destra appena prima del rettilineo principale. Si tratta di una curva veloce, leggermente inclinata, dove le gomme devono sopportare carichi sempre maggiori man mano che si accelera verso il rettilineo e la zona dove è possibile usare il DRS. Avere un’ottima trazione in questa curva è fondamentale, soprattutto in qualifica, per consentire al pilota di affrontare alla massima velocità il rettilineo".