
Difficilmente in un prossimo futuro si vedranno sfrecciare a Roma (se riuscirà a ottenere i Giochi 2020), o già quest’anno a Londra, monoposto rosse o argentate con possibilità di fregiarsi di una prestigiosa medaglia. Fernando Alonso, Lewis Hamilton e Sebastian Vettel probabilmente non indosseranno mai l’ambita medaglia di Olimpia, ma anche la FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) alla fine dello scorso anno ha ottenuto il riconoscimento ufficiale, come tante altre federazioni, da parte del Comitato Olimpico Internazionale (CIO).
L’annuncio è stato comunicato tramite una lettera del presidente del Comitato Jacques Rogge, datata il 9 dicembre scorso. Il CIO, è stato indicato nel documento, ha riconosciuto la FIA poiché essa si è impegnata fortemente a promuovere i valori olimpici, che come indicato dal CIO sono finalizzati a favorire una migliore comprensione tra le varie comunità nel mondo. E tramite questo riconoscimento, la Federazione ha indicato il proprio impegno per:
- stabilire e applicare, in conformità con lo spirito olimpico, le norme relative alla pratica del proprio sport e garantire la loro applicazione;
- assicurare lo sviluppo dello sport in tutto il mondo;
- contribuire al raggiungimento degli obiettivi fissati nella Carta olimpica, in particolare in relazione al continuo sviluppo dei valori olimpici e di educazione olimpica.
Tale riconoscimento è provvisorio per un due anni, ma per fare in modo che diventi permanente il CIO ha invitato la FIA di introdurre il prima possibile una commissione specifica per gli atleti.
La FIA ha accolto in modo favorevole il riconoscimento, confermando il suo impegno nelle attività del CIO e delle sue commissioni competenti. Lo stesso presidente Jean Todt, poi, invierà una lettera ai 129 membri dei club nazionali dell’orbita FIA, perché rispettino e condividano i valori del movimento olimpico. “Sono lieto che la FIA sia ormai parte della famiglia olimpica questa è una conferma della nostra credibilità e un riconoscimento dei valori di rispetto, di eccellenza e di amicizia che condividiamo con il movimento olimpico,” ha riferito Todt.