formula_959Continua la querelle giudiziaria che vede contrapposti, il patron della F1 Bernie Ecclestone (seppur solo nelle vesti di testimone) e il banchiere tedesco Gerhard Gribowsky, imputato per corruzione nei confronti dell’ottantunenne presidente della FOM. (continua...)

Una settimana fa, presso la Corte di Monaco di Baviera, si è svolta una nuova udienza del processo, a cui non ha però preso parte l’avvocato inglese Stephen Mullens, ex socio in affari di Ecclestone, con cui i rapporti si sono deteriorati da mesi. Mullens, chiamato a deporre in qualità di persona informata dei fatti lo scorso martedì, ha declinato l’invito a comparire personalmente in aula. Forfait motivato dai magistrati con il diritto legittimo di Mullens di esimersi dal presentarsi davanti alle autorità giudiziarie, ma che dall’altro lato, non fa che gettare ulteriori ombre sul sulla sua figura, definita tuttavia dai magistrati “di centrale importanza nella vicenda”.

Secondo indiscrezioni, non confermate, Mullens avrebbe potuto contraddire con le proprie deposizioni le parole di Ecclestone, il quale ha invece regolarmente testimoniato contro l’ex dirigente della Bayerischer Landesbank. Gribkwosky, agli arresti dallo scorso mese di gennaio avrebbe intascato nel 2005 tangenti da Bernie Ecclestone, intimorito che il fallimento di una trattativa con lo stesso, potesse diventare il pretesto per successive ritorsioni.

Al centro dei timori di Ecclestone, la possibilità che il rivale in affari svelasse a chi di dovere, ovvero i controllori fiscali, gli strani movimenti di capitale che ruotavano attorno alla società Bambino Holdings. Guai a parlare di affari sporchi o bilanci taroccati però, precisa il numero uno della FOM, secondo cui tuttavia una soffiata sbagliata poteva costargli caro: “Circa 3,2 milioni di euro”. Sul caso stanno lavorando anche le autorità inglesi, di fronte alle quali la posizione giudiziaria del combattivo 81enne, potrebbe però aggravarsi. La telenovela insomma, continua.

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