formula_864Era dal 24 ottobre 2010 che la Ferrari non vinceva un Gran Premio. Nove mesi interminabili per il cavallino: una maledizione che oggi ha visto la sua fine, grazie al trionfo di Fernando Alonso in quel di Silverstone nel Gran Premio di Gran Bretagna, davanti al duo Red Bull di Vettel e Webber. (continua...)

Il tedesco ha visto la sua corsa compromessa da un errore ai box durante uno dei pit stop, dopo aver dominato la prima parte di gara, mentre l’australiano, dopo aver avuto a sua volta delle difficoltà in una sosta, ha recuperato alla fine superando Lewis Hamilton, costretto a rallentare per il poco carburante rimasto nei serbatoi.

Ma la Ferrari, nonostante i colpi di fortuna, ha dimostrato di meritare questo successo, grazie al passo gara di Fernando Alonso che, una volta avuta pista libera di fronte a sè, è stato inarrivabile per tutto il resto della concorrenza. L’unico lato negativo giunge da Felipe Massa, che è stato annichilito nel confronto dal suo compagno di squadra e non è riuscito nemmeno nel finale a scavalcare un Hamilton in crisi per un errore all’ultima curva.

Ancora peggio è andata alla McLaren, solo quarta con Hamilton e addirittura costretta al ritiro con Jenson Button per un’inspiegabile dimenticanza di un meccanico, che non ha montato il dado sulla ruota anteriore destra dell’inglese nell’ultima sosta ai box. Bene, invece, le due Mercedes, con il sesto posto di Rosberg e il nono di Schumacher, al termine di una rimonta a cui è stato costretto per via di un drive through comminatogli per aver causato una collisione con Kamui Kobayashi.

La Lotus Renault GP si salva invece solo per l’ottavo posto di Heidfeld. A punti anche i soliti Sergio Perez (settimo) e Jaime Alguersuari (decimo dopo l’ennesima gara superlativa grazie ad un recupero dalla disastrosa qualifica di ieri).

Grazie alla vittoria di oggi, Fernando Alonso ora raggiunge il terzo posto in classifica piloti. Anche se Vettel rimane molto lontano, insomma, la Ferrari ha dimostrato che la risposta tanto attesa è arrivata e che questa seconda parte di campionato potrebbe essere decisamente più combattuta della prima.

La cronaca

Alla partenza c’è subito uno scatto fulmineo di Vettel, che scavalca il poleman Webber, mentre lo stesso fa Button con Massa. Si parte con le gomme intermedie a causa di un breve scroscio di pioggia che ha bagnato la pista poco prima del via (provocando anche un fuoripista di Perez nel corso del giro di schieramento, che costerà ai meccanici della Sauber una riparazione in extremis dell’ala anteriore).

L’asfalto andrà asciugandosi nel corso della gara in cui non scenderanno più gocce di pioggia. Infatti, dopo appena una decina di giri giungono già le prime soste ai box, con tutti i piloti che iniziano a montare le gomme d’asciutto. Il primo è Schumacher, costretto ad una sosta anticipata da un contatto con Kobayashi in cui il tedesco danneggia l’ala anteriore ed il giapponese si deve ritirare: i commissari decideranno in seguito di infliggere 10 secondi di stop&go al sette volte iridato (non sono stati dati drive through a causa della nuova configurazione molto rapida della pit lane di Silverstone).

Iniziano a spingere le McLaren, con Hamilton che riesce a portarsi a ridosso di Fernando Alonso per poi superarlo poco prima della metà della gara. Le due Red Bull mantengono invece piuttosto agevolmente il comando, pur senza fuggire dagli inseguitori. A questo punto, le gomme soft di Alonso raggiungono finalmente la giusta temperatura ed è da questo momento che la Ferrari dello spagnolo inizia a volare.

Al giro numero 23 il bicampione effettua il sorpasso su Hamilton alle Brooklands ed inizia il suo inseguimento verso il duo Red Bull. Inizia il valzer delle ultime soste, nelle quali entrambe le Red Bull accusano problemi: in particolare Vettel, che si ferma insieme ad Alonso e rimane troppi secondi fermo a causa di un problema al fissaggio della ruota posteriore sinistra. Alonso prende quindi la testa della corsa ed inizia a dettare il suo ritmo di gara.

Lo spagnolo da questo momento colleziona una carrellata di giri veloci che gli permettono di creare tra sè e gli avversari un margine superiore ai dieci secondi, guadagnando la media di 1.5 secondi a giro. Vettel non riesce a tenere il passo della Ferrari anche a causa di Lewis Hamilton, che dopo la disastrosa sosta lo ha superato. L’anglo-caraibico praticamente diventerà il tappo del giovane tedesco fino al momento dell’ultima sosta, anticipata per l’occasione, grazie alla quale Vettel riuscirà a liberarsi della McLaren.

In questa ultima tornata di pit stop è proprio il team di Woking a rendersi protagonista: il meccanico addetto alla ruota anteriore destra si dimentica di fissare la ruota della vettura di Button e rimane impietrito con il dado in mano alla vista del pilota che riparte e dopo pochi metri si ritira per l’ovvio problema alla gomma anteriore destra. Vettel, che è riuscito a tornare in seconda posizione inizia a spingere, ma Fernando Alonso dopo qualche giro di quiete torna a volare registrando al passaggio numero 41 il tempo più rapido della corsa in 1:34.908.

Sul finale si accendono due bellissime lotte: per il secondo posto tra le due Red Bull e per il quarto posto tra Hamilton (costretto a rallentare per mancanza di carburante) e Felipe Massa. Non vedremo cambi di posizione, ma un grande spettacolo, soprattutto tra l’inglese ed il brasiliano, con quest’ultimo che tenta un disperato attacco al fotofinish all’esterno dell’ultima curva dopo un deciso contatto tra i due alla chicane Club.

Alonso vince così il Gran Premio davanti a Vettel e Webber, con Hamilton che conclude al quarto posto davanti a Massa, Rosberg, Perez, Heidfeld, Schumacher e Alguersuari. Ritirate le due Lotus di Kovalainen e Trulli così come Kobayashi e Button, Buemi finisce in anticipo la corsa per il dechappamento della posteriore sinistra in seguito ad un contatto con Sutil.

1 – Fernando Alonso – Ferrari – 52 giri
2 – Sebastian Vettel – Red Bull Racing – + 16.511
3 – Mark Webber – Red Bull Racing – + 16.947
4 – Lewis Hamilton – McLaren – + 28.986
5 – Felipe Massa – Ferrari – + 29.010
6 – Nico Rosberg – Mercedes GP – + 1:00.665
7 – Sergio Perez – Sauber – + 1:05.590
8 – Nick Heidfeld – Lotus Renault GP – + 1:15.542
9 – Michael Schumacher – Mercedes GP – + 1:17.912
10 – Jaime Alguersuari – Toro Rosso – + 1:19.108
11 – Adrian Sutil – Force India – + 1:19.712
12 – Vitaly Petrov – Lotus Renault GP – + 1:20.681
13 – Rubens Barrichello – Williams – + 1 giro
14 – Pastor Maldonado – Williams – + 1 giro
15 – Paul di Resta – Force India – + 1 giro
16 – Timo Glock – Virgin Racing – + 2 giri
17 – Jerome D’Ambrosio – Virgin Racing – + 2 giri
18 – Vitantonio Liuzzi – HRT F1 Team – + 2 giri
19 – Daniel Ricciardo – HRT F1 Team – + 3 giri
20 – Jenson Button – McLaren – + 12 giri
21 – Sébastien Buemi – Toro Rosso – + 27 giri
22 – Kamui Kobayashi – Sauber – + 29 giri
23 – Jarno Trulli – Team Lotus – + 42 giri
24 – Heikki Kovalainen – Team Lotus – + 50 giri

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