formula_843La ricorderemo come la folle corsa di Montreal, questo è il nome che più si addice alla gara che ha incollato gli appassionati della Formula 1 per oltre quattro ore consecutive tra una prima parte di gara sotto l’acqua, una bandiera rossa di oltre due ore per un violentissimo temporale ed un finale con una pista che andava man mano asciugandosi, sino all’epilogo finale in cui Jenson Button, grazie all’errore del campione del mondo Vettel, ha superato il tedesco all’ultimo giro andando a conquistare la gara. (continua...)

Ricapitoliamo tutto con ordine. La partenza viene data sotto safety car per le difficili condizioni della pista causate dalla pioggia. Al via scatta molto bene Vettel che crea subito del divario tra sè ed il resto del gruppo, comandato dalla Ferrari di Fernando Alonso. Dietro c’è subito un incidente, con Hamilton che si tocca con Webber facendo finire in testacoda l’australiano che si accoda a fondo gruppo.

Il primo colpo di scena avviene al giro 8, quando le due McLaren arrivano al contatto con Hamilton che viene spinto contro il muro dei box sul rettilineo del traguardo dal compagno di squadra Button che non vede la vettura gemella negli specchietti a causa della ridotta visibilità causata dall’acquazzone che inizia ad intensificarsi; per Hamilton è la fine della gara con la rottura della sospensione posteriore sinistra, entra la safety car e Button effettua subito la sosta riparando i danni e montando per primo gli pneumatici intermedi.

Purtroppo nel giro di rientro ai box, Button va troppo veloce, tanto da scordarsi del tempo limite da rispettare in regime di safety car: l’inglese verrà quindi penalizzato con un drive through. Inizialmente la scelta di utilizzare le intermedie di Button sembra rivelarsi azzeccata, tanto che Fernando Alonso non esita a fare altrettanto alla vista del primo giro veloce del campione 2009, ma poco dopo l’acquazzone si trasforma nella tempesta perfetta.

La direzione gara chiama prima in pista la safety car per evitare inutili incidenti e dopo un pochi giri, esattamente al venticinquesimo, con l’intensificarsi del diluvio decide di esporre la bandiera rossa. Qui inizia il lunghissimo periodo di attesa nel quale si vedono le cose più geniali a causa dell’obbligo regolamentare che costringe monoposto e meccanici a rimanere fermi sulla griglia di partenza sotto il violento temporale. C’è chi, come la Mercedes, improvvisa due gazebo sopra le monoposto; in McLaren portano il tè e la merenda, mentre Kamui Kobayashi, incredibilmente in secoda posizione alle spalle di Vettel, rimane per quasi un’ora all’interno dell’abitacolo nell’attesa della ripartenza.

Si arriva quasi a pensare alla fine della corsa come successo nel 2009 in Malesia, ma alle 15:35 locali (circa due ore dopo l’esposizione della bandiera rossa), la pioggia smette di scendere e la direzione gara comunica che la corsa riavrà inizio alle 15:50 dietro safety car. I piloti si precipitano subito nelle loro vetture, che per regolamento devono tutte montare gli pneumatici da bagnato estremo, visto che il diluvio ha praticamente allagato la pista. Servirà poi un notevole numero di giri dietro la vettura di sicurezza di Bernd Maylander prima di riprendere la corsa che da questo momento diventa più emozionante che mai.

Al restart Vettel scappa subito ma è alle sue spalle che succede di tutto: i piloti montano ben presto le gomme intermedie con Webber che riesce in una incredibile rimonta così come lo stesso Button, tra i primi a fermarsi per montare questo tipo di pneumatici. Vettel decide invece di attendere e quasi compromette la sua corsa, ma il tedesco viene graziato dall’entrata in pista della safety car dovuto ad un incidente che vede coinvolte le vetture di Button e Alonso con il ferrarista che deve ritirarsi con la vettura a penzoloni su un cordolo, l’inglese se la cava con una foratura che sistemerà al pit stop.

Alla ripartenza Vettel fugge ancora con Kobayashi che fa da tappo alle vetture che inseguono, ovvero Massa e Schumacher. Il brasiliano fatica a superare il giapponese che però successivamente commette un errore e viene affiancato dal ferrarista: i due sfiorano il contatto e ne approfitta Michael Schumacher, che scavalca entrambi nel tratto precedente al tornante conquistando la seconda posizione del GP.

La pista inizia ad asciugarsi sul serio e piloti come Webber e Button iniziano subito a giocare la carta delle gomme slick, precisamente le supersoft. Presto tutti passeranno alle gomme d’asciutto, Vettel per ultimo mantenendo comunque la leadership della corsa con una decina di secondi di vantaggio sul gruppo degli inseguitori. Sfortunato Massa, finito a muro nel tentativo di doppiare una HRT: il brasiliano danneggia il muso della sua Ferrari e si ferma ai box per riparare i danni.

Alle spalle di Vettel si crea un terzetto capitanato da Schumacher inseguito da Webber e Button, scivola più indietro Kobayashi inseguito dalla Renault di Nick Heidfeld. Questi ultimi due sono molto vicini, tanto che il tedesco finisce per toccare il posteriore del giapponese danneggiando la sua ala anteriore che si infila sotto la monoposto scaraventandolo oltre la via di fuga della terza curva e seminando detriti per tutto quel tratto della pista. Rientra quindi la safety car: sono attimi di panico con i commissari che erroneamente entrano in pista per rimuovere i detriti quando sopraggiungono ancora monoposto e questi nella tensione scivolano ripetutamente rischiando il dramma che per fortuna viene evitato.

Si riparte, Schumacher tenta il tutto per tutto per rimanere attaccato a Vettel al restart, ma questo lo brucia nell’accelerazione dell’ultima chicane e per il sette volte iridato inizia il duro compito di difendersi dagli scatenati Webber e Button. Si capisce subito che l’inglese della McLaren è il più veloce del trio e dopo ripetuti tentativi riesce a superare prima Webber e poi la Mercedes.

Una volta trovata pista libera, in soli tre giri Button recupera i nove secondi che lo separavano da Vettel arrivando a due giri dalla fine con un distacco dal tedesco inferiore al secondo. L’inglese mette pressione al giovane campione del mondo portandolo all’errore alla curva 6 dell’ultimo giro di gara e superandolo così a pochissime curve dalla bandiera a scacchi.

E’ la McLaren del britannico a tagliare così per prima la bandiera a scacchi, secondo Vettel e terzo Webber che supera negli ultimi giri Schumacher. Quinto posto per Vitaly Petrov mentre Felipe Massa al fotofinish si prende di prepotenza la sesta piazza bruciando Kamui Kobayashi nello sprint finale, ottavo Alguersuari, nono Barrichello e Buemi chiude la zona punti. Sul finale si ritira Di Resta che finisce a muro senza causare l’entrata della safety car, uscita di pista negli ultimi giri con conseguente ritiro anche per Maldonado.

La direzione gara ha lanciato nel corso della gara tante investigazioni delle quali deciderà a fine corsa, in ben due è coinvolto il vincitore, c’è quindi da aspettarsi degli sviluppi nel dopogara. Jenson Button vince così una delle più epiche corse mai viste a Montreal sul circuito che non poteva che essere intitolato a Gilles Villeneuve: uno che all’urlo di gioia di Button quest’oggi da lassù avrà sicuramente sorriso.

1 – Jenson Button – McLaren – 4:04:39.539
2 – Sebastian Vettel – Red Bull – + 2.709
3 – Mark Webber – Red Bull – + 13.828
4 – Michael Schumacher – Mercedes GP – + 14.219
5 – Vitaly Petrov – Lotus Renault GP – + 20.395
6 – Felipe Massa – Ferrari – + 33.225
7 – Kamui Kobayashi – Sauber – + 33.200
8 – Jaime Alguersuari – Scuderia Toro Rosso – + 35.900
9 – Rubens Barrichello – Williams – + 45.100
10 – Sebastien Buemi – Scuderia Toro Rosso – + 47.000
11 – Nico Rosberg – Mercedes GP – + 50.400
12 – Pedro de la Rosa – McLaren – + 1:03.600
13 – Vitantonio Liuzzi – HRT F1 Team – + 1 giro
14 – Narain Karthikeyan – HRT F1 Team – + 1 giro
15 – Jerome d` Ambrosio – Virgin Racing – + 1 giro
16 – Timo Glock – Virgin Racing – + 1 giro
17 – Jarno Trulli – Lotus F1 – + 1 giro
18 – Paul di Resta – Force India F1 – + 3 giri
19 – Pastor Maldonado – Williams – + 9 giri
20 – Nick Heidfeld – Lotus Renault GP – + 15 giri
21 – Adrian Sutil – Force India F1 – + 21 giri
22 – Fernando Alonso – Ferrari – + 34 giri
23 – Heikki Kovalainen – Lotus F1 – + 42 giri
24 – Lewis Hamilton – McLaren – + 63 giri

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