formula_833E’ ufficiale: il Gran Premio del Bahrein 2011 si farà. Lo ha deciso all’unanimità il Consiglio Mondiale della Formula 1 in un meeting straordinario organizzato a Barcellona, con oltre un mese di ritardo sulla prima data fissata per la decisione, attesa per lo scorso 1° maggio. (continua...)

La gara nell’emirato arabo, che avrebbe dovuto aprire questo Mondiale nel marzo scorso, si terrà invece il 30 ottobre prossimo. Di conseguenza, il Gran Premio d’India sarà costretto con ogni probabilità a slittare al 4 o addirittura all’11 di dicembre, diventando ultima gara del campionato, “in coincidenza con l’assemblea generale annuale della FIA e con la cerimonia di premiazione” a Delhi.

Sul punto manca ancora l’ufficialità della Federazione, anche se gli organizzatori della debuttante gara in India hanno fatto sapere di essere molto felici di poter ospitare la gara conclusiva della stagione. Se questa collocazione in calendario dovesse essere confermata, si tratterebbe del finale più ritardato dall’ormai lontano 1963. Il rientro in calendario del Bahrein riporta anche la stagione alla cifra record di 20 gare. A partire dal prossimo anno, poi, la corsa nel Golfo tornerà ad essere la gara inaugurale del campionato del mondo di Formula 1.

A causare la sospensione del Gran Premio del Bahrein erano state le violente manifestazioni anti-governative scoppiate nel marzo scorso, a cui hanno fatto seguito brutali e sanguinose repressioni da parte delle forze di polizia e dell’esercito. Nonostante le poche informazioni che filtrano dallo Stato arabo, le polemiche sulla scarsa attenzione del mondo della Formula 1 nei confronti delle torture avvenute negli ultimi mesi non hanno tardato a farsi sentire.

Persino un quarto dei lavoratori del comitato organizzatore del GP sarebbero stati derubati e malmenati. “Un poliziotto mi ha messo la testa fra le sue gambe, mi ha sbattuto a terra e ha cominciato a picchiarmi pesantemente,” ha raccontato un operaio del circuito, gravemente ferito. Molti, tra studenti, attivisti e giornalisti, sono scomparsi o sono stati massacrati, mentre gli abusi della polizia sono stati denunciati da numerosi medici e giornalisti.

Nonostante questo, nel comunicato ufficiale che annuncia la decisione, la Federazione ha spiegato di aver inviato in visita il vice-presidente Carlos Gracia, che ha incontrato diversi ministri e ufficiali della Federazione locale, sottolineando il “dialogo politico e il processo di riconciliazione” in atto. “Considerati tutti i fattori e le preoccupazioni, il Consiglio ha deciso di reinserire la gara in calendario,” prosegue la nota.

Ciò “riflette lo spirito di riconciliazione” dopo mesi di guerra civile e sarebbe “un mezzo per aiutare ad unire le persone mentre la nazione cerca di andare avanti.” Ovvia la soddisfazione da parte del circuito internazionale di Sakhir: “Come nazione abbiamo vissuto un periodo difficile, ma la stabilità è tornata e le restrizioni ai viaggi sono state rimosse. Collettivamente, stiamo risolvendo i problemi nazionali e internazionali imparando dal nostro recente passato.”

Non tutto il mondo della Formula 1, però, è soddisfatto della scelta presa dalla FIA. E non solo perchè i team saranno costretti a fare gli straordinari fino a dicembre, una data “totalmente inaccettabile”, secondo Ross Brawn. Sarà però l’associazione che riunisce le squadre, la FOTA, a “discutere internamente” la sua posizione. “Affronteremo i canali corretti e discuteremo questa decisione insieme agli altri team e membri della FOTA,” ha chiosato la Red Bull.

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