
In realtà, i sorrisi e la rilassatezza visti in Turchia sono un modo di celare una certa preoccupazione, che stavolta Bernie si è lasciato sfuggire.
Intervistato dalla “Bild am Sonntag”, l’80enne inglese ha per la prima volta affermato di essere preoccupato per un eventuale perdita del ruolo di figura più potente del circus. Il motivo? Piuttosto logico: “Quando sarò morto non potrò certo fare più il mio lavoro”, ha dichiarato, ironicamente, il vecchio Bernie.
Ritornando, subito dopo, sulla linea mostrata nelle scorse settimane, riguardo all’assalto di Exor e News Corp. alla Formula 1: “Non capisco tutto questo rumore che si sta creando, dato che CVC al momento non intende vendere”, ha dichiarato Ecclestone, aggiungendo però una frase che lascia aperto più di uno spiraglio: “Per cedere il pacchetto, l’offerta dovrebbe essere altissima”. Come a dire, fateci vedere i soldi, tanti, e se ne può parlare.
Riguardo al fatto che all’operazione parteciperebbero anche i team, smaniosi di aumentare il loro potere sulla Formula 1, Ecclestone ha sottolineato, con la consueta ironia, come altre operazioni del genere in passato siano andate fallite, rifilando una frecciata alle scuderie: “Vogliono una quota? E’ come se io dicessi ai proprietari del ristorante in cui mangio spesso, che voglio comprare una parte dell’attività, semplicemente perché mangio lì”, ha dichiarato il boss ad “Autosprint”.
La questione sembra dipendere, quindi, esclusivamente dalla capacità del consorzio degli aspiranti acquirenti di riuscire a convincere CVC a cedere, di fronte ovviamente a una proposta di quelle finanziariamente irrinunciabili. Il denaro non sembra essere un problema: la sola finanziaria di proprietà della famiglia Agnelli ha un valore, dichiarato, di 9 miliardi di euro, e lo stesso Murdoch non ha certo problemi di soldi.
Un possibile ostacolo potrebbe essere quello di fare accettare ai team di correre un campionato controllato finanziariamente da una società del Gruppo Fiat. A smentire però questa ipotesi sono intervenute sia la FIA, la quale è pronta a garantire sulla lealtà e regolarità degli Agnelli, sia le stesse scuderie: Martin Whitmarsh, ad esempio, ha dichiarato che la McLaren non avrebbe alcun problema a gareggiare in un campionato gestito dalla Exor.
Tutto ruoterebbe, quindi, intorno alla volontà della CVC di vendere il suo 75% del pacchetto azionario, pagato 1,6 miliardi di sterline nel 2005. A lanciare l’esca, in questo senso, è stato proprio Ecclestone, suggerendo che il fondo d’investimento potrebbe essere disposto a trattare per una cifra superiore a quella sborsata sei anni fa; cifra che, sempre secondo “Autosprint”, voci di corridoio indicano intorno ai 7-8 miliardi di euro.
Senza dimenticare che la FIA possiede il diritto di veto su un’eventuale vendita; in particolare, il presidente della Federazione, Jean Todt, dopo aver fatto fuori Max Mosley, non si dispiacerebbe certamente se si riuscisse ad allontanare dalla F1 anche Ecclestone. Al quale ha tentato di mettere i bastoni tra le ruote cercando, tramite cavilli legali, di trovare una falla nell’accordo che lega le due parti sullo sfruttamento dei diritti commerciali del circus, valido fino al 2110.
La faccenda è quindi solo all’inizio, e i protagonisti sulla scena potrebbero essere molti.